
IL CONIGLIETTO PADELLINO (Letto In Italiano) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
04/18/24 • 11 min
IL CONIGLIETTO PADELLINO
C’era una volta nella cittadina di Carotopoli, un coniglietto in pensione di nome Padellino. Abitava in una casetta in fondo a un grande orto coltivato a verdure.
Una mattina, mentre stava guardando fuori da una finestrella grattandosi il capo, come se avesse un grande problema, vide arrivare sul sentiero tre carote, due costole di sedano, quattro pomodori, una cipolla, una melanzana e una patata che ruzzolava dietro al gruppo. Si dirigevano verso la sua casetta; il sentiero era leggermente in discesa.
"Che meraviglia!" esclamò.
"Con queste verdure fresche posso provare a cucinare così non mi annoierò più! Come mai non ci avevo pensato fino ad ora?!”
Padellino, che prima di andare in pensione era stato il capo stazione di Carotopoli, si intendeva di treni, orari e tutto il necessario per quel lavoro, ma non aveva mai cucinato prima d'ora; di solito si nutriva solo di carote.
Chiedendo in giro, si procurò una padella e una pentola con i relativi coperchi, tutto di seconda mano che non veniva usato da chissà quanto tempo. Ma a lui servivano e, dopo una bella ripulita, erano pronti per l’uso, meglio che nuovi. Costruì due mestoli con la corteccia di un albero e la cucina entrò in funzione. Il fuoco si sprigionò dal piccolo fornello come non mai, e le fiammelle si moltiplicarono. Il coniglietto, con grande passione, iniziò a sperimentare piatti gustosi e profumati.
Il grande orto era da sempre coltivato da alcuni nonni in pensione. Approvarono immediatamente l’idea del coniglietto Padellino, fornendogli tutte le verdure di stagione. Per prima cosa, era necessario un mezzo di trasporto; aggiustarono una carriola ormai fuori uso, che aveva una grande ruota gommata davanti e che la faceva scivolare verso la casetta. Soddisfatti e riempita di ogni bontà, i nonni, pronti per la consegna, sentirono prima fischiettare, poi un leggero vento, un soffio improvviso e, come per incanto, la carriola andava veloce lungo il sentiero. Ad ogni carico, un fischiettio, un soffio di nuovo e la carriola andava. I nonni erano stupiti, tenevano appena il manubrio e non facevano fatica.
Ma non erano poi tanto sorpresi. In un albero gigante che dominava su un lato dell’orto, viveva da sempre un elfo, che era lì per un incantesimo. Forse stava usando la sua magia per aiutare i nonni. Perché solo loro, in rari momenti, avevano sentito nell’aria una musica magica e percepito la sua misteriosa presenza.
Dall’altra parte del grande orto, c’era una fattoria con un pollaio. I nonni raccontarono al contadino cosa stava succedendo. "Una bella novità," disse, e fu felice di fornire ogni giorno le uova fresche al coniglio Padellino. Un buon odore si diffondeva in giro, altri coniglietti, che passavano da quelle parti, furono invitati ad assaggiare. "Mmm... buono," dicevano e si leccavano i baffi.
Si proposero come aiutanti, apparecchiarono all’aperto su sei piccoli tavolini, usando tronchi di alberi tagliati. Arrivarono altri coniglietti, costruirono delle seggioline con spalliere fiorite e gambe fatte di rami intrecciati. Improvvisarono piatti e bicchieri usando foglie d’ortaggi girate ed arrotolate, dandogli una forma ad arte. "Bravi, bravi," applaudì il coniglietto Padellino.
"Perché non apriamo altri piccoli ristoranti nelle vicinanze?" dissero, e le bambine e i bambini che verranno ad assaggiare i nostri piatti pagheranno: "per un antipasto, un mazzetto di margherite; per un primo, cinque primule; per un panino, delle viole; per un secondo, dei papaveri che non siano sfioriti; il dolce sarà gratis. E noi saremo felici di lavorare per loro."
Da lì, pensarono di far assaggiare il cibo ai bambini di tutta la cittadina. Si misero d’accordo, facendo consegne su monopattini multicolori guidati da coniglietti. Furono contattate alcune nonne, anche loro in pensione, per organizzare le consegne. Accettarono di buon grado. Si misero in testa un cappello adornato di ortaggi e presero servizio: "non guidate troppo veloci, fermatevi allo stop," e via dicendo. In tutta la cittadina c’era un gran traffico di coniglietti su monopattini che si divertivano e salutavano: "ciao, stiamo arrivando... ciao ciao, fate posto." Le macchine e le biciclette si facevano da parte e i semafori diventavano verdi al loro arrivo.
Tutto procedeva per il meglio, quando una mattina si svegliò l’ufficio delle tasse, forse nella notte aveva sofferto d’insonnia o forse non aveva digerito la cena, boh... boh...!!! L’impiegato addetto iniziò ad inviare tasse da pagare e pagare al coniglietto Padellino. Fortuna che, la mattina che arrivò la prima richiesta di pagamento, il sole era allegro e sorridente, così si arrabbiò un po' di meno. Lui che di simpatia ne aveva da vendere, ma di pagare non ne voleva sapere; il suo grande piacere era dare tutto gratis.
L’elfo, che si trovava sempre a gironzolare nell’orto, venne a conoscenza del problema del coni...
IL CONIGLIETTO PADELLINO
C’era una volta nella cittadina di Carotopoli, un coniglietto in pensione di nome Padellino. Abitava in una casetta in fondo a un grande orto coltivato a verdure.
Una mattina, mentre stava guardando fuori da una finestrella grattandosi il capo, come se avesse un grande problema, vide arrivare sul sentiero tre carote, due costole di sedano, quattro pomodori, una cipolla, una melanzana e una patata che ruzzolava dietro al gruppo. Si dirigevano verso la sua casetta; il sentiero era leggermente in discesa.
"Che meraviglia!" esclamò.
"Con queste verdure fresche posso provare a cucinare così non mi annoierò più! Come mai non ci avevo pensato fino ad ora?!”
Padellino, che prima di andare in pensione era stato il capo stazione di Carotopoli, si intendeva di treni, orari e tutto il necessario per quel lavoro, ma non aveva mai cucinato prima d'ora; di solito si nutriva solo di carote.
Chiedendo in giro, si procurò una padella e una pentola con i relativi coperchi, tutto di seconda mano che non veniva usato da chissà quanto tempo. Ma a lui servivano e, dopo una bella ripulita, erano pronti per l’uso, meglio che nuovi. Costruì due mestoli con la corteccia di un albero e la cucina entrò in funzione. Il fuoco si sprigionò dal piccolo fornello come non mai, e le fiammelle si moltiplicarono. Il coniglietto, con grande passione, iniziò a sperimentare piatti gustosi e profumati.
Il grande orto era da sempre coltivato da alcuni nonni in pensione. Approvarono immediatamente l’idea del coniglietto Padellino, fornendogli tutte le verdure di stagione. Per prima cosa, era necessario un mezzo di trasporto; aggiustarono una carriola ormai fuori uso, che aveva una grande ruota gommata davanti e che la faceva scivolare verso la casetta. Soddisfatti e riempita di ogni bontà, i nonni, pronti per la consegna, sentirono prima fischiettare, poi un leggero vento, un soffio improvviso e, come per incanto, la carriola andava veloce lungo il sentiero. Ad ogni carico, un fischiettio, un soffio di nuovo e la carriola andava. I nonni erano stupiti, tenevano appena il manubrio e non facevano fatica.
Ma non erano poi tanto sorpresi. In un albero gigante che dominava su un lato dell’orto, viveva da sempre un elfo, che era lì per un incantesimo. Forse stava usando la sua magia per aiutare i nonni. Perché solo loro, in rari momenti, avevano sentito nell’aria una musica magica e percepito la sua misteriosa presenza.
Dall’altra parte del grande orto, c’era una fattoria con un pollaio. I nonni raccontarono al contadino cosa stava succedendo. "Una bella novità," disse, e fu felice di fornire ogni giorno le uova fresche al coniglio Padellino. Un buon odore si diffondeva in giro, altri coniglietti, che passavano da quelle parti, furono invitati ad assaggiare. "Mmm... buono," dicevano e si leccavano i baffi.
Si proposero come aiutanti, apparecchiarono all’aperto su sei piccoli tavolini, usando tronchi di alberi tagliati. Arrivarono altri coniglietti, costruirono delle seggioline con spalliere fiorite e gambe fatte di rami intrecciati. Improvvisarono piatti e bicchieri usando foglie d’ortaggi girate ed arrotolate, dandogli una forma ad arte. "Bravi, bravi," applaudì il coniglietto Padellino.
"Perché non apriamo altri piccoli ristoranti nelle vicinanze?" dissero, e le bambine e i bambini che verranno ad assaggiare i nostri piatti pagheranno: "per un antipasto, un mazzetto di margherite; per un primo, cinque primule; per un panino, delle viole; per un secondo, dei papaveri che non siano sfioriti; il dolce sarà gratis. E noi saremo felici di lavorare per loro."
Da lì, pensarono di far assaggiare il cibo ai bambini di tutta la cittadina. Si misero d’accordo, facendo consegne su monopattini multicolori guidati da coniglietti. Furono contattate alcune nonne, anche loro in pensione, per organizzare le consegne. Accettarono di buon grado. Si misero in testa un cappello adornato di ortaggi e presero servizio: "non guidate troppo veloci, fermatevi allo stop," e via dicendo. In tutta la cittadina c’era un gran traffico di coniglietti su monopattini che si divertivano e salutavano: "ciao, stiamo arrivando... ciao ciao, fate posto." Le macchine e le biciclette si facevano da parte e i semafori diventavano verdi al loro arrivo.
Tutto procedeva per il meglio, quando una mattina si svegliò l’ufficio delle tasse, forse nella notte aveva sofferto d’insonnia o forse non aveva digerito la cena, boh... boh...!!! L’impiegato addetto iniziò ad inviare tasse da pagare e pagare al coniglietto Padellino. Fortuna che, la mattina che arrivò la prima richiesta di pagamento, il sole era allegro e sorridente, così si arrabbiò un po' di meno. Lui che di simpatia ne aveva da vendere, ma di pagare non ne voleva sapere; il suo grande piacere era dare tutto gratis.
L’elfo, che si trovava sempre a gironzolare nell’orto, venne a conoscenza del problema del coni...
Previous Episode

IL BUCO NEL TETTO (Letto In Italiano) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Storie Brevi Per Bambini E Giovani Di Cuore
IL BUCO NEL TETTO
C'era una volta, un ingegnere, non di oggi ma del domani. Era un bambino che tutte le mattine andava a scuola, ma il pomeriggio, dopo aver fatto i compiti, scappava dietro il giardino di casa, dove c’era un magazzino pieno di attrezzi da lavoro e non solo. Un alone di magia e una luce brillante illuminavano la sua mente di inventore.
Era lì che, nascosto da tutti, liberava la sua fantasia e la passione di progettare e costruire oggetti meccanici.
Era da qualche giorno che aveva notato un orsetto che gironzolava sempre nei paraggi del suo laboratorio segreto e magico, così un pomeriggio lo invitò a entrare. Aveva bisogno di un aiutante e questo orsetto sembrava essere adatto al ruolo.
“Bene, mi piacerebbe lavorare con te. Mi sembra che tu sia proprio un bravo inventore,” disse l’orsetto Scintilla. “E tu come ti chiami?” chiese sorridendo, rivolgendosi al bambino.
“Io mi chiamo Gabriele e sogno di fare l’ingegnere.”
Da quel momento, felici come non mai, fecero il patto di condividere tutti i loro segreti e fantastiche avventure. Immaginarono di essere inventori di tecnologie sconosciute e piloti coraggiosi alla scoperta di posti mai visitati. Così iniziarono a costruire una macchinina che andava senza benzina! L’orsetto Scintilla passava gli attrezzi a Gabriele e nel frattempo imparava il mestiere. Unirono un pezzo dopo l’altro e, una volta finita, dipinsero la vettura del futuro di un giallo brillante e la misero in giardino, pronta per la partenza.
Nei pomeriggi seguenti, con la loro ingegnosità, fabbricarono un camion dei pompieri che aveva le ruote, la scaletta e il lampeggiante, ma era senza sirena e senza pompa per l’acqua. L’orsetto lo dipinse di un rosso scintillante e pareva proprio funzionante; ma mai fu usato, perché non capitò nessun incendio da spengere.
“Oggi costruiremo un trenino,” disse Gabriele.
In due e due quattro, il trenino era pronto per la partenza: i vagoni erano di legno e panoramici, andava con trazione a molla caricata da una manovella. Una tecnologia mai vista prima! Una volta finito, lo posizionarono in giardino e lo misero in movimento. “Choo! Choooo!” Faceva un passo avanti e uno indietro e per la matematica di uno meno uno fa zero, non si muoveva di lì. Gli alberi del giardino, che non ne potevano più dal ridere, decisero di collaborare e unendo i loro rami, si misero a spingere facendolo girare 3 o 4 volte intorno alla casa.
L’orsetto Scintilla, felice per l’invenzione che avevano collaudato con successo, canticchiava allegramente e fischiettando diceva: “Finalmente ora ci possiamo riposare!”
“Neanche per idea! Dobbiamo costruire la cosa più importante,” si pronunciò Gabriele.
“E che sarebbe?” domandò Scintilla.
“Un aereo! Vroom Vroom, Zoom Zoom... non senti il rumore già nell’aria?”, rispose l’ingegnere del domani.
Scintilla si addormentò comunque, sotto un albero del giardino e Gabriele gli si avvicinò per riposarsi un po' anche lui. Appisolatosi accanto al suo amico, insieme sognarono sogni fantastici, spazi infiniti da sorvolare e un cielo intero da esplorare.
Una volta svegli e riposati, tornarono nel magazzino e, preparati gli attrezzi, si misero all’opera per costruire un aereo un po’ fantasioso: tre eliche davanti e una dietro, due ali che si piegavano e si allargavano come quelle delle aquile, una cabina di pilotaggio con due posti di seduta con bottoni, pulsanti e leve di ogni genere. Ovviamente c’era anche un motore costruito con vecchi pezzi di ricambio trovati qua e là e appariva molto potente. C’era pure il carrello d’atterraggio con le ruote gonfiate.
Gabriele e Scintilla erano soddisfattissimi del loro lavoro, ma si resero conto che non sarebbe stato facile dare inizio al volo, anche perché lo avevano costruito nel magazzino e sopra di loro c’era il soffitto!
Provarono comunque a mettere in movimento l’aereo spingendolo in circolo, ma niente da fare. Posizionarono l’aereo davanti a un ventilatore per farlo alzare con la corrente d’aria, ma niente da fare. Pensa e ripensa, quale magia poteva intervenire per risolvere la situazione?
Allora un pomeriggio decisero di fare un buco nel tetto. In quattro e quattr'otto, inventarono una carrucola e issarono l’aereo fino sul tetto e forse da quell’altezza, avrebbe preso il volo! Magari con un piccolo aiuto dagli abitanti dell’Universo.
Rimasero lassù fino a quando fece buio e con il naso all'insù guardarono la luna e le stelle fare capolino fra le nuvole.
La mattina seguente, tornarono sul tetto di buon'ora, era domenica e non c’era da andare a scuola.
Il sole, sorprendentemente, sembrava essersi fermato sopra di loro.
“Che magica coincidenza!” I due inventori si sbracciarono a più non posso, urlando a squarciagola per farsi notare.
Il sole li notò e si avvicinò tanto da sentire la loro voce. Così Gabriele e Scintilla, con tutto il loro coraggio dissero: “...
Next Episode

THE LITTLE RABBIT PADELLINO (Read In English) | Stories Sotto Le Stelle Podcast | Short Stories For Children And The Young At Heart
THE LITTLE RABBIT PADELLINO
Once upon a time in the small town of Carotopoli, there was a retired rabbit named Padellino. He lived in a small house at the end of a large vegetable garden.
One morning, as he was looking out of a small window scratching his head as if he had a big problem, he saw three carrots, two celery ribs, four tomatoes, an onion, an eggplant, and a potato rolling behind the group coming down the path towards his house. The path was slightly downhill. "How wonderful!" he exclaimed. "With these fresh vegetables, I can try cooking so I won't get bored anymore! How come I never thought of this before?!”
Padellino, who had been the station master of Carotopoli before retiring, knew about trains, schedules, and everything needed for that job, but he had never cooked before; he usually only ate carrots.
Asking around, he obtained a frying pan and a pot with their lids, all second-hand and not used for who knows how long. But he needed them and, after a good cleaning, they were ready for use, better than new. He made two ladles from tree bark and the kitchen sprang into action. The fire blazed from the small stove like never before, and the flames multiplied. The little rabbit, with great passion, began experimenting with tasty and fragrant dishes.
The large garden had always been cultivated by some retired elders. They immediately approved of little Padellino's idea, providing him with all the seasonal vegetables. First, a means of transportation was needed; they fixed up an old wheelbarrow that had a large rubber wheel in front and made it slide towards the house. Satisfied and filled with goodness, the elders, ready for delivery, first heard whistling, then a light breeze, a sudden puff, and, as if by magic, the wheelbarrow sped along the path. With each load, a whistle, a new puff, and the wheelbarrow went. The elders were amazed, barely holding the handle and not getting tired.
But they weren’t too surprised. In a giant tree that dominated one side of the garden, an elf had always lived there because of an old enchantment. Perhaps he was using his magic to help the elders. Because only they, at rare moments, had heard magical music in the air and sensed his mysterious presence.
On the other side of the large garden, there was a farm with a chicken coop. The elders told the farmer what was happening. "What great news," he said, and was happy to provide fresh eggs to rabbit Padellino every day. A pleasant smell spread around, other little rabbits passing by were invited to taste. "Mmm... good," they would say and lick their whiskers.
They volunteered as helpers, setting up outdoors on six small tables, using cut tree trunks. More rabbits came, built chairs with flowered backrests and legs made of intertwined branches. They improvised plates and cups using rolled and shaped vegetable leaves artistically. "Well done, well done," applauded little Padellino.
"Why don't we open more small restaurants nearby?" they said, and the girls and boys who would come to taste our dishes would pay: "for an appetizer, a bunch of daisies; for a main course, five primroses; for a sandwich, some violets; for a second course, unfaded poppies; dessert will be free. And we will be happy to work for them."
From there, they thought of having the children of the whole town taste the food. They agreed, making deliveries on multicolored scooters driven by rabbits. Some retired grandmothers were also contacted to organize the deliveries. They gladly agreed. They put on hats adorned with vegetables and took service: "don’t drive too fast, stop at the stops," and so on. In the whole town, there was heavy traffic of rabbits on scooters having fun and waving: "hello, we're coming... hello, hello, make room." Cars and bicycles made way, and the traffic lights turned green at their arrival.
Everything was going well, when one morning the tax office woke up, perhaps it had suffered from insomnia at night or perhaps it hadn't digested dinner, who knows...!!! The clerk began to send taxes to be paid by rabbit Padellino. Luckily, the morning the first payment request arrived, the sun was cheerful and smiling, so he got a little less angry. He had plenty of charm to sell, but he didn’t want to pay; his greatest pleasure was to give everything away for free.
The elf, who was always wandering around the garden, learned about little Padellino’s problem. He was a free spirit, but, as in fairy tales, he possessed something magical and it was a flute. Playing it, his music reached other magical creatures like him and by magic enchantment, they appeared immediately. Of course, they were invisible, but with their magic, they were ready to help the little rabbit. Every envelope that arrived at the post office was blown back with a puff, flying back and opening up. The sky seemed to be covered with paper that, by magic, made its way back to th...
If you like this episode you’ll love
Episode Comments
Generate a badge
Get a badge for your website that links back to this episode
<a href="https://goodpods.com/podcasts/storie-sotto-le-stelle-podcast-423324/il-coniglietto-padellino-letto-in-italiano-stories-sotto-le-stelle-pod-58453025"> <img src="https://storage.googleapis.com/goodpods-images-bucket/badges/generic-badge-1.svg" alt="listen to il coniglietto padellino (letto in italiano) | stories sotto le stelle podcast | storie brevi per bambini e giovani di cuore on goodpods" style="width: 225px" /> </a>
Copy