Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
Antonio Quaglietta
Un podcast dedicato a chi vuole aumentare consapevolezza e libertà per accrescere il proprio benessere. Un percorso di scoperta per conoscere meglio te stesso ed esprimere il tuo potenziale.
Ogni puntata mira a sviluppare i quattro elementi fondamentali per una vita gioiosa: consapevolezza, responsabilità, probelm solving e comunicazione efficace con se e con gli altri.
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Episodio 263 - Da sentirsi KO a sentirsi OK
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
07/28/23 • 65 min
Quante difficoltà affrontiamo quotidianamente?
La vita spesso è generosa nel metterci di fronte a sfide ed avversità da affrontare.
Come possiamo passare dal sentirsi ko al sentirsi ok?
La vita è costituita al 10% di quello che ci accade e al 90% del nostro modo di reagire a quello che ci accade. E questo ci fa paura. Perché?
Perché ognuno di noi, nella propria vita, ha bisogno d certezze. Ma non siamo disposti a rinunciare alla certezza che la sofferenza sia oggettiva, siamo convinti che siamo vittime di quello che stiamo vivendo. Questo dipende dal fatto che la nostra mente, il nostro ego, lavora su categorie opposte; la nostra mente è duale (o è colpa dell’esterno o è colpa mia). Non riusciamo a andare oltre questo conflitto.
Da dove iniziare per superare questo conflitto?
• La prima cosa da fare è fermarsi, fermare il turbinio della mente e vedere cosa realmente sta accadendo, come la mente sta guardando la nostra realtà. La realtà sono i dati oggettivi (non sono l’interpretazione che la nostra mente dà della realtà), la mente ne dà una interpretazione. Come riconoscere i dati di realtà? Possiamo notare i verbi che utilizziamo, se riferiamo all’esterno la nostra sofferenza (chiediti: cosa di ciò che sta accadendo mi fa soffrire?). L’ego invece ci agita quando abbiamo bisogno di calma. Quando scatta questo dialogo interno bisogna fermarsi.
• Il secondo passo è imparare a distinguere la rassegnazione dall’accettazione e smettere di sentire di subire la vita con atteggiamento passivo. Rassegnazione vuol dire mantenere lo stato di opposizione verso qualcosa, di rifiuto, di agitazione verso qualcosa e appesantirlo con emozioni negative; la rassegnazione è una doverizzazione al peggio. L’accettazione, al contrario, è accettare semplicemente, vedere le cose che stanno accadendo, sentire il proprio rifiuto e gestirlo, accogliendo ciò che sta accadendo. L’accettazione è uno stato pre-mentale: prima che la mente esprima il proprio giudizio di attaccamento o avversione, io accolgo quello che accade. È apertura.
Come si cresce e come si passa dal sentirsi ko al sentirsi ok?
• Allenarsi e accrescere conoscenza e consapevolezza: far diventare ogni prova un momento di crescita: cosa mi vuole insegnare questa prova?
• Allenarsi ed accrescere la fede/fiducia/speranza e quindi avere prospettiva
• Supporto relazionale e condivisione
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Episodio 259 - Come trasformare l'odio di sé in Amore e CAMBIARE davvero
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
06/23/23 • 64 min
Desideriamo cambiare e imparare ad amarci davvero, ma non sappiamo come fare.
L’amore è uno stato di coscienza.
Amare se stessi vuol dire vedere serenamente e col cuore aperto tutti i proprio i limiti e partire dall’accettazione dei propri limiti con amorevolezza.
Non si tratta di essere perfetti, ma si tratta di essere consapevoli di se stessi.
Finchè aspiriamo a non sbagliare per amarci non riusciremo mai a farlo davvero.
Quali sono i sintomi del non amore di sé?
• Odio di sé: può essere esplicito (mi odio quando...) o implicito, inconsapevole (autosabotaggio, sentirsi inferiori o inadeguati; si riconosce dal non sapersi stare accanto, dal non riuscirsi ad incoraggiare);
• Autoindulgenza: vuol dire non tenerci a stare bene, a dare il meglio; sono quei comportamenti che mettiamo in atto quando siamo troppo indulgenti o troppo giudicanti verso noi stessi. Questo vuol dire che non ci amiamo;
• Negazione del sé inferiore: negare il nostro sé inferiore, non riesco a vedere il mio grande ego e lo nego;
• Giustificazioni e accuse: perché abbiamo bisogno di giustificarci e accusare gli altri? Per Il timore di avere delle colpe e questo indica che siamo nell’amore condizionato. Questi sono filtri che non ci permettono di conoscerci, di vederci. E quindi di amarci.
Come si arriva all’AMORE DI Sé? Attraverso questi passaggi:
• conoscenza: l’amore presuppone conoscenza, di se stessi innanzitutto;
• consapevolezza: la consapevolezza è analisi di ciò che accade, non è giudizio, ma feedback. Cosa evitare per accrescere la vera consapevolezza? Autoindulgenza e ipergiudizio, bisogna semplicemente guardare ed essere consapevoli di quello che accade dentro di noi.
• Accettazione: non è rassegnazione (io sono così); accettazione vuol dire non negare quello che sta accadendo, senza filtri (giustificazione, accuse, proiezioni, etc.);
• cura di sé: sapersi stare accanto: quali sono i momenti in cui vi prendete cura di voi stessi?
• Crescita ed evoluzione: mi conosco, sono consapevole del mio mondo interno, accetto, mi prendo cura della parte di me che voglio cambiare e promuovo crescita ed evoluzione.
Queste sono i punti fondamentali dell’amore di sé.
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Episodio 251 - Raccontarsi per stare bene
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
04/28/23 • 60 min
Quando raccontiamo la nostra storia, ci confrontiamo con le nostre esperienze passate, le nostre emozioni e la nostra identità. Ma la vera magia accade quando siamo in grado di trasformare la nostra storia in un racconto di crescita e di trasformazione.
L’autobiografia consiste nello scrivere il racconto della propria vita. Come possiamo fare? A cosa serve? Cosa può produrre?
Noi abbiamo dentro a livello inconscio tutta la nostra storia; il problema è che non ce l’abbiamo ordinata, ma è dentro di noi come un groviglio. Finchè non facciamo ordine, non sappiamo narrare la nostra vita. Scrivere significa proprio mettere coerenza interna nel nostro vissuto. Cosa possiamo ottenere scrivendo la nostra autobiografia?
• Innanzitutto ci premette un lavoro di introspezione e consapevolezza: entriamo dentro di noi e ci rendiamo consapevoli di ciò che abbiamo vissuto. Iniziamo a cogliere dei nessi tra gli eventi che normalmente non riusciamo a cogliere. Non si tratta di scrivere come in un diario, non è annotare qualcosa, ma si tratta scrivere la narrazione della propria vita. Si tratta di rivedere la propria vita e ordinarla, cogliendo i nessi. • Catarsi ed espressione emotiva: spesso pensiamo di aver superato emozioni legate a determinati fatti, ma non è così. Scrivere episodi della nostra vita ci consente di rielaborare e rileggerli con nuova consapevolezza. • Crea contatto e distacco: scrivere la nostra storia ci mette in contatto con la storia che abbiamo vissuto e ci permette di elaborarla e distaccarcene. • Ridefinizione di sé: quando rileggiamo la nostra storia la rivediamo per intero, ci comprendiamo anche di più, ci ridefiniamo. • Condivisione e connessione: condividere con altri la nostra storia crea maggiore comprensione e conoscenza dell’altro, un legame più profondo.
Quanto più ci pacifichiamo con la nostra storia, tanto più noi possiamo essere nell’adesso.
Ma come si scrive l’autobiografia? La prima cosa da tenere in considerazione è che va scritta in modo libero. Possiamo seguire, per aiutarci, delle tracce relative a: • Ricordi spontanei: attingiamo alla memoria e decidiamo di scrivere in un tempo definito, scrivendo cosa emerge. La cosa importante è collocare ogni ricordo nel tempo. • Temi specifici: possiamo scrivere su argomenti specifici, per es. dell’amicizia, della relazione con i genitori, etc. • Periodi e Fasi: divedere per fasi la propria vita e scrivere i ricordi per quel periodo di tempo specifico.
Una volta scritti episodi e ricordi della nostra vita, bisogna organizzare la storia sulla linea del tempo. Come? Rivedendo quello che abbiamo scritto e ordinandolo nel tempo. L’importante è costruire una storia, attraverso il racconto scritto di sé.
E ricorda: l'autobiografia è il ponte tra il nostro passato e il nostro futuro, un viaggio interiore che nutre l'anima e fortifica la mente.
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Episodio 229 - Gestire e combattere lo stress: che fare?
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
10/21/22 • 59 min
Come si può gestire lo stress? Cosa possiamo fare concretamente per gestire lo stress?
Quando ci troviamo difronte ad un evento stressante la prima cosa da fare è distinguere i fatti (ciò che accade) da pensieri ed emozioni che scaturiscono dall’evento.
Un evento è definito stressante sulla base della percezione delle proprie risorse cognitive ed emotive adatte ad affrontarlo.
Lo stress dipende dunque dalla percezione che noi abbiamo dell’evento e delle risorse necessarie per poterlo gestire. Il modo in cui viviamo l’evento è legato a delle valutazioni soggettive: chi valuta l’evento? La parte bambina? Allora utilizzeremo degli atteggiamenti come lamentela, pretesa e accusa. La parte adulta? Allora saremo in grado di guardare ciò che accade, valutare e mettere in atto delle strategie per fronteggiare lo stress al meglio.
Come possiamo fronteggiare lo stress?
Per prima cosa è necessario prevenire lo stress. Come?
1) dedicarsi del tempo piacevole: se non coltiviamo il piacere saremo più esposti allo stress
2) coltivare relazione significative: le relazioni che sostengono, con cui puoi condividere, scaricare la tensione, potersi aprire ad un altro essere umano sentendosi ascoltati, visti, riconosciuti, in una dimensione di ascolto
3) alternare attività/passività: se non sappiamo alternare attività e passività siamo più soggetti allo stress; saper creare equilibrio tra il fare e fermarsi ci consente di gestire al meglio lo stress.
4) Dedicarsi al silenzio, alla meditazione e alla preghiera: vuol dire fermarsi e fare silenzio dentro e fuori, accumulare l’ energia necessaria per fronteggiare l’eventuale evento stressante.
Il secondo passaggio consiste nel monitorare lo stress. Come? Facendosi alcune domande chiave.
1) Ricavandosi del tempo per se stessi: quanto tempo dedichiamo a noi stessi? Tempo in cui non dobbiamo produrre nulla. Tempo non strumentale.
2) Qual è il nostro umore di base? La quota costante che abbiamo di umore....quanto tempo passo nella serenità? quanto nella gioia? Nella rabbia?
3) Qual è il livello di reattività emotiva: quanto siamo reattivi?
4) Quanta energia e vitalità abbiamo? Qual è il livello dell’energia? Quanta energia e vitalità ho in questo momento?
Quindi possiamo finalmente fronteggiare lo stress, in questo modo:
1) pensare ai successi passati: di solito tendiamo a tornare su eventi negativi, ma dobbiamo riportare la mente al ricordo di tutte le volte che abbiamo affrontato cose simili e siamo riusciti.
2) Sviluppare pensiero critico: tornare ai fatti, a ciò che è e rimanere sul fatto.
3) Saper chiedere aiuto, che non è lamentarsi, ma chiedere cose concrete.
4) Spostare il focus sulle soluzioni: razionalizzare, valutare i fatti, tornare adulti.
5) Occuparci della gestione dell’emotività: saper gestire le emozioni è una delle risorse principali per fronteggiare lo stress. È frutto di tutte le altre risorse.
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Episodio 200 - Come si fa a decidere bene?
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
12/24/21 • 64 min
Tutti vogliamo prendere le decisioni giuste. Ma come possiamo fare?
Ogni giorno prendiamo delle decisioni, che riguardano la nostra vita, le nostre relazioni e i nostri intenti.
Come facciamo a scegliere? Cosa ci spinge a prendere una decisione piuttosto che un'altra?
Quando decidiamo è importante ascoltare le nostre parti interne coinvolte nella scelta, ognuna delle quali porta motivazioni valide. Spesso, però, non è possibile accontentare tutte le parti. quindi ci convinciamo di non saper decidere.
In realtà noi decidiamo costantemente. A volte in modo consapevole, a volte inconsapevolmente. Arriviamo anche al punto di decidere di non decidere, che è comunque una decisione.
Ma se decidiamo costantemente nella nostra vita, perché a volte ci blocchiamo?
Di solito, quello che ci blocca è la sovrastima di quella decisione: carichiamo la decisione di più del necessario. E questo provoca dentro di noi la paura. Se non contattiamo questa paura che c’è dietro, rischiamo di utilizzare come alibi tutto ciò che pensiamo blocchi le nostre scelte.
Un prerequisito delle decisioni è decidere di decidere: spesso viviamo le decisioni come un obbligo, che significa subirle. Ci sono degli ostacoli alle decisioni:
• paura di perdere: si tratta della paura di lasciar andare; c’è l’ attaccamento che ci fa perdere la vita. Decidere però implica la responsabilità di perdere qualcosa.
• Pre-visioni negative: la nostra mente tende a vedere più gli ostacoli che non ciò che può andare bene.
• Conflitto interno: ognuno di noi ha delle paure, ma si tratta della paura di una parte di noi. C’è una parte che vuole vivere, che vuole esprimersi, che vuole stare nel fiume della vita ed esplorare. Poi abbiamo un’altra parte che vuole la sicurezza, che cerca certezze. E queste parti entrano in conflitto.
Come possiamo superare il conflitto ed arrivare alla decisione? In seguito al processo di negoziazione decisionale. Si tratta delle fasi da attraversare per arrivare alla decisione. Quali sono le azioni di questo processo?
• Comprendere che siamo fatti di parti e quindi analizzare quante parti di noi sono coinvolte nella decisione da prendere.
• Trovare il bisogno di ogni parte coinvolta nella scelta. Non ci sono parti che sono contro di noi. Esistono parti che noi odiamo. Parti che non accettiamo.ma che hanno dei bisogni specifici.
• Non negare e non pretendere. Si trova il punto di incontro tra le parti. Non bisogna negare le nostre parti, bisogna riconoscerle. Vederle tutte. E non pretendere di soddisfarle tutte esattamente come vogliono.
Quindi come si fa a decidere bene?
L’unica decisione ben presa, che ci fa stare bene è una decisione ecologica, che vuol dire che rispetta il nostro ambiente, cioè tutte le parti coinvolte. È importante che a guidare le nostre scelte, affinché siano scelte ben fatte, sia l’ ecologia interna. Quindi possiamo chiederci: Questa scelta fa stare bene la maggior parte delle parti? Quali sono i bisogni delle parti, oltre quelli che vediamo?
E tu, quali ostacoli incontri nelle decisioni?
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Episodio 32 - Vivi relazioni virtuali?
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
01/01/19 • 16 min
Strumenti come i social stanno determinando gran parte dei conflitti perché ci abituano a non guardarci negli occhi, ci danno l'illusione di relazione.
Per stare in relazione ci vuole uno scambio che è determinato soprattutto dalle emozioni che proviamo stando a contatto con gli altri.
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Episodio 33 - Hai paura o sei coraggioso?
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
01/04/19 • 59 min
Che cos'è la paura?
Tutti proviamo paura e spesso non ne abbiamo una definizione chiara e non abbiamo un'idea chiara: per questo a volte la paura ci spaventa! Sembra un gioco di parole, ma non lo è.
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Episodio 14 - Cura di te e benessere: tre cose da evitare.
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
10/29/18 • 32 min
Perché ci sentiamo spesso abbandonati nelle relazioni? Abbandonati significa che sentiamo che l'altro non ci vuole bene quanto noi vogliamo bene a lui, non ci tratta bene, non ci dà quello che ci aspettiamo da quella relazione, non ci dà quello che noi diamo a lui, come se la relazione fosse uno scambio commerciale.
Perché sentiamo questo? Perché sostanzialmente siamo noi ad abbandonarci!
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Episodio 265 - Relazioni felici in pratica: come costruire legami sani e nutrienti
Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta
10/20/23 • 69 min
La relazione autentica non è misurata dal tempo trascorso insieme, ma dalla profondità dell’eco che lascia nell’anima.
Per poter fare una valutazione rispetto alle nostre relazioni, se siano sane e nutrienti o tossiche e distruttive, il primo elemento da tenere in considerazione è comprendere quale parte di noi compie questa valutazione, cioè se è il nostro ego o la nostra parte adulta e animica.
L’ ego ha i suoi criteri per dire che una relazione è sana che sono semplici, ma che non ci consentono di stare bene davvero, in quanto prevalentemente basati su pretese.
Quali sono i criteri dell’anima? Che cosa è che ci fa stare bene davvero?
Una relazione sana ha bisogno di connessione emotiva.
In cosa consiste la connessione emotiva? Eccone i punti principali:
• comprensione reciproca, ovvero la capacità di esprimere i propri sentimenti cercando di farsi comprendere dall’altra persona e di ascoltare i sentimenti degli altri;
• apertura emotiva: capacità di mostrare le proprie emozioni, nonostante il timore del giudizio;
• curiosità verso l’altro: cioè avere attenzione e desiderio a conoscere l’altro;
• benessere condiviso: stiamo bene quando stiamo insieme?
• Apprendimento condiviso: quanto andiamo avanti insieme? quanto cresciamo insieme? C’è scambio?
• Presenza interiorizzata: sentire che dentro abbiamo le persone a cui vogliamo bene, anche quando non sono fisicamente con noi.
Ma come si fa ad arrivare a questo livello di connessione emotiva?
• Dialogo sincero: io sento...io penso...
• Essere veri: mostrarsi per ciò che siamo, ciò che sentiamo, ciò che pensiamo...significa non fingere
• Empatia attiva: mi impegno attivamente a sentire e capire come sta l’altro
• Momenti condivisi: momenti in cui si vive davvero un’esperienza insieme
• Fiducia condivisa: la possibilità di fidarsi dell’altro;
• Rispetto dell’alterità: valorizzare e accettare le peculiarità dell’altro e comprendere che l’altro sente in modo diverso da me, pensa, crede, agisce in modo diverso da me e questo va rispettato.
• Dedizione alla relazione: mettere impegno, energia e voglia in una relazione.
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FAQ
How many episodes does Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta have?
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What topics does Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta cover?
The podcast is about Health & Fitness, Mental Health and Podcasts.
What is the most popular episode on Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta?
The episode title 'Episodio 262 - Gli insegnamenti che nutrono la vita: le lezioni delle guide del Cerchio Firenze 77' is the most popular.
What is the average episode length on Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta?
The average episode length on Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta is 56 minutes.
How often are episodes of Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta released?
Episodes of Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta are typically released every 7 days.
When was the first episode of Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta?
The first episode of Relazioniamoci podcast di Antonio Quaglietta was released on Sep 10, 2014.
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