
Giacinto Di Pietrantonio, Michelangelo Pistoletto, Gian Marco Montesano, Antonio Galdo - Contemporaneamente a cura di Mariantonietta Firmani
08/05/22 • 83 min
L’intervista è nel podcast Contemporaneamente di Mariantonietta Firmani, il podcast pensato per Artribune.
In Contemporaneamente podcast trovate incontri tematici con autorevoli interpreti del contemporaneo tra arte e scienza, letteratura, storia, filosofia, architettura, cinema e molto altro. Per approfondire questioni auliche ma anche cogenti e futuribili. Dialoghi straniati per accedere a nuove letture e possibili consapevolezze dei meccanismi correnti: tra locale e globale, tra individuo e società, tra pensiero maschile e pensiero femminile, per costruire una visione ampia, profonda ed oggettiva della realtà.
Questo con Di Pietrantonio, Pistoletto, Montesano, e Galdo, è un incontro di straordinaria densità e incredibile attualità dei contenuti nonostante sia stato realizzato nel 2007.
ASCOLTA L’INTERVISTA!
DI SEGUITO BREVISSIMI STRALCI DEGLI INTERVENTI.
Giacinto Di Pietrantonio, primo direttore artistico, modera l’incontro introducendo gli autori [...]
Michelangelo Pistoletto vedo che l’arte ha difficoltà ad incidere veramente nel mondo ed apportare cambiamento nella società. [...] nel ventesimo scolo l’arte ha acquisito grande autonomia. [...] Più c’è libertà e più c’è responsabilità e oggi mi pare non ci sia nulla di più libero dell’artista, e in questo senso l’artista ha una grande responsabilità. [...]
Antonio Galdo i moderati non sono coloro che vogliono lasciare le cose come stanno, l’essere moderati è un approccio che per esempio consiste nel non considerare l’avversario come un nemico da abbattere ma come un soggetto di confronto come avviene nelle democrazie che funzionano. Nel mondo dell’arte contemporanea c’è l’incipit che siamo tutti di sinistra, a mio avviso questo non è coretto. Un grande moderato rivoluzionario è stato Alcide De Gasperi, [...] la parola fondamentale è “autonomia” di pensiero [...]
Gian Marco Montesano non mi occupo di storia ma delle storie, mi sfugge il senso della storia, ho persino difficoltà a credere che esista la realtà. La realtà è talmente effimera e transitoria, citando il grande amico Gino De Dominicis “possiamo definire reale ciò che è eterno”. Nel contemporaneo certamente la velocità dei media cambia il senso delle storie [...] un meteorite punta sulla terra [...]
L’intervista è nel podcast Contemporaneamente di Mariantonietta Firmani, il podcast pensato per Artribune.
In Contemporaneamente podcast trovate incontri tematici con autorevoli interpreti del contemporaneo tra arte e scienza, letteratura, storia, filosofia, architettura, cinema e molto altro. Per approfondire questioni auliche ma anche cogenti e futuribili. Dialoghi straniati per accedere a nuove letture e possibili consapevolezze dei meccanismi correnti: tra locale e globale, tra individuo e società, tra pensiero maschile e pensiero femminile, per costruire una visione ampia, profonda ed oggettiva della realtà.
Questo con Di Pietrantonio, Pistoletto, Montesano, e Galdo, è un incontro di straordinaria densità e incredibile attualità dei contenuti nonostante sia stato realizzato nel 2007.
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Giacinto Di Pietrantonio, primo direttore artistico, modera l’incontro introducendo gli autori [...]
Michelangelo Pistoletto vedo che l’arte ha difficoltà ad incidere veramente nel mondo ed apportare cambiamento nella società. [...] nel ventesimo scolo l’arte ha acquisito grande autonomia. [...] Più c’è libertà e più c’è responsabilità e oggi mi pare non ci sia nulla di più libero dell’artista, e in questo senso l’artista ha una grande responsabilità. [...]
Antonio Galdo i moderati non sono coloro che vogliono lasciare le cose come stanno, l’essere moderati è un approccio che per esempio consiste nel non considerare l’avversario come un nemico da abbattere ma come un soggetto di confronto come avviene nelle democrazie che funzionano. Nel mondo dell’arte contemporanea c’è l’incipit che siamo tutti di sinistra, a mio avviso questo non è coretto. Un grande moderato rivoluzionario è stato Alcide De Gasperi, [...] la parola fondamentale è “autonomia” di pensiero [...]
Gian Marco Montesano non mi occupo di storia ma delle storie, mi sfugge il senso della storia, ho persino difficoltà a credere che esista la realtà. La realtà è talmente effimera e transitoria, citando il grande amico Gino De Dominicis “possiamo definire reale ciò che è eterno”. Nel contemporaneo certamente la velocità dei media cambia il senso delle storie [...] un meteorite punta sulla terra [...]
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Gianni Politi - Monologhi al Telefono di Donatella Giordano
Gianni Politi – Monologhi al Telefono di Donatella Giordano - Artribune
Monologhi al Telefono di Donatella Giordano è una rubrica che raccoglie interviste informali agli artisti. Il confronto iniziale con l’intervistatore avviene dietro le quinte ma il dialogo prende forma quando l’artista risponde al telefono simulando una conversazione con l’utente, che diventa così il suo interlocutore. Un sistema che vuole superare il concetto dell’intervista classica - precedentemente pianificata - a favore di un approccio che azzera la distanze e contamina due formati: il podcast e la telefonata. Nel suo monologo al telefono Gianni Politi (Roma, 1986) riporta alcune parole di Piero Pizzi Cannella tratte dal video “Con chi parlo o la fabbrica di pennelli”, diretto da A. Cricchi e S. Morani. Questa operazione gli serve da ipertesto per rilanciare e attualizzare un messaggio coerente con la sua ricerca pittorica che, come quella di Pizzi Cannella, è rischiosa ma anche divertente e ossessiva. Durante l’intervista dietro le quinte, avvenuta prima di registrare il monologo al telefono, Gianni Politi dichiara: “Pizzi Cannella è uno maestri che mi precedono, di cui ho molta stima e a cui porto molto rispetto e ammirazione. Come anche a Enzo Cucchi, Giuseppe Gallo, Nunzio Di Stefano e a tutti gli artisti a Roma che lavorano, che sono tra di noi, con cui si combatte e si parla di arte”.
L’artista ha inaugurato il 30 luglio per Hypermaremma l’opera autobiografica “Le fatiche di A.C.”, un’installazione site specific che si compone di dieci vele da windsurf dipinte che resteranno fino al 3 settembre installate in una zona di Talamone esposta al vento. Le vele diventeranno in seguito protagoniste di una regata che il 10 settembre sarà visibile dalla spiaggia della Giannella. Fino al primo settembre, sarà inoltre possibile visitare la mostra a cielo aperto “Napoli”, inaugurata il primo agosto, costituita da una serie di manifesti disegnati insieme all’artista Enzo Cucchi e con il supporto di Studio Natale. I manifesti sono stati affissi davanti agli ingressi dei luoghi deputati all’arte contemporanea di Napoli che in questo periodo sono chiusi per ferie.
Donatella Giordano
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Lucio Baccaro e Gloria Origgi - Contemporaneamente a cura di Mariantonietta Firmani
In questo audio il prezioso incontro con Lucio Baccaro economista e Gloria Origgi filosofa
L’intervista è nel podcast Contemporaneamente a cura di Mariantonietta Firmani, il podcast pensato per Artribune.
In Contemporaneamente podcast trovate incontri tematici con autorevoli interpreti del contemporaneo tra arte e scienza, letteratura, storia, filosofia, architettura, cinema e molto altro. Per approfondire questioni auliche ma anche cogenti e futuribili. Dialoghi straniati per accedere a nuove letture e possibili consapevolezze dei meccanismi correnti: tra locale e globale, tra individuo e società, tra pensiero maschile e pensiero femminile, per costruire una visione ampia, profonda ed oggettiva della realtà.
Con Lucio Baccaro e Gloria Origgi parliamo di economia politica e filosofia, lavoro, denaro, umano e web; valori cruciali per l’umanità del terzo millennio. Parliamo del rapporto tra declino dei sindacati e aumento dei lavori precari, e del design tecnico dei social che non favorisce il dialogo ma la polarizzazione attraverso algoritmi che accentrano l’informazione. L’Italia esprime una scarsa domanda di lavoro qualificato, con lo sviluppo dei robot i lavori avranno maggiore intensità di competenze. L’attuale forma del web non è il suo destino. L’evoluzione tecnologica, monopolizzata dal capitalismo per massimizzare profitti, si arresta sulle contrapposizioni sociali. E ancora, la reputazione è capitale simbolico sul web riacquista importanza e fragilità perché con il tramite delle tecnologie spesso confondiamo popolarità con autorità. Per riequilibrare disponibilità di fondi tra quotidianità e guerre o pandemie, bisogna considerare che le risorse sono concentrate nelle mani dello 0,1% del top delle élite. E molto altro.
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BREVI NOTE BIOGRAFICHE DEGLI AUTORI
Gloria Origgi, filosofa, vive e lavora a Parigi. Direttrice di Ricerca al CNRS, Institut Nicod, Ecole Normale Supérieure Parigi (PSL). Laurea in Filosofia all’università di Milano. Dopo il dottorato in Filosofia e scienze cognitive all’Ecole Polytechnique di Parigi, insegna all’Università di Bologna. E’ stata visiting professor in numerose università: Columbia Unversity, New York, Bielefeld University, Germania, Università San Raffaele, Milano, Universidad UNISINOS, Porto Alegre, Brasile. Si occupa principalmente di epistemologia sociale e filosofia delle scienze sociali. Parte della sua ricerca è centrata sulla teoria della conoscenza, e del ruolo di Internet nel cambiamento del nostro rapporto con il sapere. Ultimamente ha sviluppato una teoria della reputazione, per comprendere come viene usata la reputazione degli altri per selezionare l’informazione. Inoltre si occupa del ruolo delle emozioni politiche nella conoscenza e nella mobilitazione collettiva. Tra i suoi lavori: Qu'est-ce que la confiance? 2008, La Reputazione 2017, Passions Sociales 2019.
Lucio Baccaro economista politico, Direttore del Max Planck Institute for the Study of Societies in Cologne, professore onorario di sociologia all’Università di Ginevra. È stato docente presso Case Western Reserve University, Cleveland Ohio, la Massachusetts Institute of Technology. È stato alto funzionario di ricerca presso International Institute for Labour Studies of the International Labour Organization (ILO) di Ginevra, Agenzia delle Nazioni Unite. Laurea in filosofia ed Marter of Business Administration alla Sapienza di Roma, nel 1997 Dottorato in Diritto del Lavoro e Relazioni Industriali all’Università di Pavia, nel 1999 dottorato in Management e Scienze Politiche presso il MIT. La sua ricerca è centrata su economia politica comparata, relazioni industriali e mercati del lavoro, modelli di crescita da basi sociopolitiche e sui risultati socioeconomici. Il suo lavoro è multimetodo e combina l'analisi econometrica con casi di studio comparativi, applicando strumenti testuali quantitativi come la modellazione tematica e l'analisi del sentimento. Nonché approcci più micro come l'analisi di grandi sondaggi. Inoltre è membro dell'American Political Science Association dal 1996. È stato membro del consiglio esecutivo della Society for the Advancement of Socio-Economics Oxofrd. Tra le molte pubblicazioni l’ultima e "Trajectories of Neoliberal Transformation: European Industrial Relations since the 1970s" Cambridge University Press, 2017.
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