Cronache di basket
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Top 10 Cronache di basket Episodes
Goodpods has curated a list of the 10 best Cronache di basket episodes, ranked by the number of listens and likes each episode have garnered from our listeners. If you are listening to Cronache di basket for the first time, there's no better place to start than with one of these standout episodes. If you are a fan of the show, vote for your favorite Cronache di basket episode by adding your comments to the episode page.
L'ULTIMO TIRO di MICHAEL JORDAN in maglia BULLS
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04/18/22 • 9 min
4 Giugno 1998. Siamo a Salt Lake City, Utah. Gara 6 delle Nba Finals. I Bulls stanno conducendo la serie per 3 a 2 contro i Jazz. Mancano poco più di 10 secondi alla fine della gara e Chicago è sotto di uno. Michael Jordan ha la palla in mano. Tutti sanno cosa sta per accadere. Lo sanno gli avversari, gli spettatori, anzi lo sa tutto il mondo ancora prima che accada. Mancano pochi attimi al sesto anello in 8 anni per Chicago o ad un incredibile gara 7. Ma come si è arrivati a quel momento? Chi c’è sul parquet? Perché Utah in quel preciso istante è data come favorita?
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04/19/22 • 35 min
Chissà chi avrebbe scommesso su quel ragazzino che giocava nel playground in provincia di Bologna. Forse nessuno, o almeno in pochi. L’unica cosa certa è che lui lo sapeva fin da bambino, di voler diventare un giocatore di pallacanestro, di voler confrontarsi con i migliori al mondo e soprattutto sapeva che voleva vincere. Non c’era scritto da nessuna parte che ce l’avrebbe fatta, questa volta non era stabilito dal destino. Questa è la storia di chi si è costruito l'opportunità da solo, con il lavoro e con una forza mentale che in pochi hanno. Questa è la storia dell’unico italiano ad aver vinto un anello NBA. Questa è la storia di Marco Belinelli.
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LEBRON JAMES ||| Dal PEGGIOR GHETTO di Akron alla GLORIA (I parte)
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04/17/22 • 36 min
Siamo ad Akron, Ohio, a circa 40 minuti d’auto da Cleveland. È il 30 dicembre 1984. Gloria James ha 16 anni e sta per partorire. È semplicemente una ragazzina che solo pochi mesi prima ha provato a nascondere la sua gravidanza a tutti i costi. Quel giorno dà alla luce LeBron Raymone James. In quel momento la giovane sa che la sua vita e quella del piccolo saranno in salita.
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02/16/23 • 16 min
Se vi dicessi che alla metà degli anni Ottanta è esistito un prospetto NCAA in grado di mettere in dubbio l’egemonia di Michael Jordan, ci credereste? Un esterno che giocava come MJ, con quella stessa tenacia, ma più alto e con la possibilità di incidere dall’arco più di MJ? Con un jumper ritenuto da compagni e avversari superiore, in termini di qualità, rispetto a quello di Jordan? Uno straordinario ibrido tra il basket degli anni Ottanta e quello che avremmo visto nei decenni a venire. Probabilmente no, pensereste che sono pazzo, perché questo giocatore, in Nba, non si è mai visto. Avreste ragione soltanto in parte. Perché quel giocatore è effettivamente esistito. Ma è morto due giorni dopo essere stato scelto al draft. «Durante quegli anni in ACC, i due giocatori più dominanti che io abbia visto sono stati Michael Jordan e Len Bias». (Coach K) Autunno 1984. I Boston Celtics decidono di assecondare la corte spietata dei Seattle Supersonics, consegnando alla franchigia della Città dello Smeraldo Gerald Henderson, una combo guard che avevano scelto nel 1979 e che aveva impresso il proprio nome nella storia dei Celtics con una mitica palla rubata ai danni di James Worthy in Gara 2 delle Finals del 1984, poi vinte da Boston: i Lakers erano avanti 113-111 con 18 secondi da giocare prima del furto con destrezza di Henderson, che aveva messo a segno il più comodo dei layup. In cambio, Boston ottiene una scelta al primo giro dai Sonics per il draft del 1986. E i Sonics vanno male, malissimo. Il 31-51 finale porta Seattle all’undicesimo posto della Western Conference, vale a dire il secondo peggior record a Ovest. Alla lottery si decidono le prime otto posizioni per il draft. A rappresentare i Boston Celtics, con il suo immancabile sigaro, c’è Red Auerbach. Non è ancora l’epoca delle palline, ma sono direttamente i rappresentanti delle squadre a consegnare, da una gigante sfera trasparente, un logo a testa, andando così a stabilire l’ordine delle prime otto posizioni. New York non va oltre la numero 6, mentre i Celtics, campioni Nba in carica, si ritrovano nelle prime due. Auerbach ride e mette in bocca il suo sigaro, Boston ottiene la scelta numero 2, con i Sixers che vincono la lottery. È un risultato incredibile, perché le prime due scelte vanno a due corazzate: Phila, infatti, si è fermata a un passo dalle finali di Conference, perdendo in sette partite contro Milwaukee, ed è arrivata così in alto grazie a una scelta arrivata tramite trade con i Los Angeles Clippers. Ma il board dei Sixers combinerà un disastro nel corso dell’estate, scambiando la numero 1 con i Cleveland Cavaliers in cambio di Roy Hinson, reduce da un’ottima stagione con i Cavs che non verrà mai più replicata.
La storia di DENNIS RODMAN ||| Da SENZATETTO a CAMPIONE NBA (I parte)
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04/19/22 • 31 min
11 Febbraio 1993. Siamo fuori dal Palace, la casa dei Detroit Pistons, una delle squadre che ha scritto la storia della NBA. Dennis Rodman, uno dei giocatori di quel team, si trova nel parcheggio all’interno della sua auto. Quel giovane timido e introverso, sì avete capito bene timido e introverso, ha un fucile in mano e se lo sta puntando sotto il mento. Il mondo gli sta crollando addosso, tutto quello in cui aveva creduto sta svanendo. È davvero la fine? O il punto di partenza per un nuovo inizio? Per scoprirlo bisogna partire dal principio. Provando a conoscere una delle personalità più affascinanti, se non la più affascinante che sia mai esista nel mondo dello sport. Questa è la storia di Dennis “The Worm” Rodman.
Da VENDITORE AMBULANTE a STAR NBA ||| La storia di GIANNIS ANTETOKOUNMPO
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04/27/22 • 46 min
Siamo per le strade di Sepolia, un quartiere a nord del centro di Atene. Sono gli anni della crisi finanziaria che ha colpito l’intera Grecia nel 2008. Ci sono 4 giovani ragazzi e 2 adulti che stanno spingendo un frigo su uno skateboard. È tutto ciò che gli rimane insieme a qualche vestito consumato. Sono appena stati cacciati dalla casa in cui si trovavano. Si tratta della famiglia Antetokounmpo. Sono in grande difficoltà economica e non riescono a pagare l’affitto. Si stanno dirigendo verso casa di un amico, che sperano possa ospitarli. Nonostante abbiano vissuto quella situazione più di una volta, non sanno cosa gli riserverà il futuro d’ora in poi.
Il PUGNO più INFAME nella storia NBA ||| The Punch
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05/05/22 • 18 min
Quella del 9 dicembre 1977 a Los Angeles, più precisamente allo storico Forum di Inglewood, è una serata come un’altra di Regular Season. O meglio, dovrebbe esserlo, prima che la partita tra Rockets e Lakers si trasformi in un tragico turning point per la storia dell’NBA. Prima che un pugno, anzi Il Pugno, conosciuto da tutti come “The Punch”, tirato da Kermit Washington a Rudy Tomjanovich scriva una delle pagine più drammatiche della storia dello sport americano. “Non dimenticherò mai quel rumore. Un colpo sordo, come quello di un melone che viene scaraventato contro l’asfalto”.
LEBRON JAMES ||| Dal GHETTO alla CONQUISTA DEL MONDO (II parte)
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04/17/22 • 37 min
È l’estate 2010 e LeBron James ha appena concluso il suo settimo anno a Cleveland. Tanti punti segnati, tanti record superati, tante partite incredibili ma ancora 0 anelli. Non è andato nemmeno vicino a vincerne uno. È un peso incredibile da sopportare, perché se non riesci in quell’impresa nella Nba non sei nessuno, non importa se sei il più forte di sempre. Come tanti giocatori il prescelto è ormai obbligato a conquistarlo per consacrarsi.
La FOLLE notte di TRACY MCGRADY ||| 13 PUNTI in 33 SECONDI
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07/11/22 • 16 min
Il 22 febbraio del 1980, a Lake Placid, va in scena una partita dal finale apparentemente già scritto. Gli Stati Uniti sono arrivati all’ultimo atto del torneo olimpico di hockey su ghiaccio, ma la corsa all’oro pare sbarrata. Dall’altra parte c’è la corazzata dell’Unione Sovietica, che l’allenatore statunitense, Herb Brooks, deve affrontare con un gruppo di dilettanti e giocatori universitari. Dave Anderson, sulle pagine del New York Times, non lascia scampo a Team Usa: «A meno che il ghiaccio non si sciolga, o a meno che la squadra americana non compia un miracolo, i russi vinceranno l’oro per la sesta volta nelle ultime sette Olimpiadi». La partita scivola via equilibrata, ma quando i sovietici trovano il 3-2 con Malcev sembra finita. Arrivano invece le firme di Mark Johnson e Mike Eruzione: Stati Uniti 4, Unione Sovietica 3. Restano dieci minuti da giocare e il fortino statunitense, non si sa come, regge. Si entra negli undici secondi finali e Al Michael, telecronista della ABC, consegna ai posteri del racconto sportivo una frase leggendaria: «Do you believe in miracles? Yes!». È questa la frase dalla quale dobbiamo partire.
La TRISTE storia di DERRICK ROSE ||| L'ELETTO fermato dagli INFORTUNI
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10/06/22 • 31 min
Un racconto di Gianluca Fraula e Marco Gaetani.
«Stand on the right path». Nel breve discorso con cui Derrick Rose ringrazia tutti per avere ricevuto il premio di Mvp, nel maggio del 2011, c’è questo concetto che ricorre, che domina i suoi pensieri. Deve ancora compiere 23 anni e avrebbe tutto il diritto di sentirsi immortale. Nessuno si è mai aggiudicato questo ricevimento così giovane: ha appena scalzato dagli annali Wes Unseld, che nel 1969 era riuscito a imporsi contemporaneamente come rookie dell’anno e miglior giocatore della lega. Ma era un’altra pallacanestro, un’altra Nba, un altro mondo. Rose è appena diventato il simbolo dei Bulls tornati a spaventare la Lega, con un record di 62-20 che profuma di epoca jordaniana. Ovviamente è anche il primo giocatore di Chicago a vincere l’Mvp dopo Jordan e per il momento anche l’ultimo. Ma Rose, con il suo volto serio e l’espressione perennemente concentrata, facile da confondere per tristezza, nel guardare al futuro pensa a un passato difficile, agli sforzi fatti per rimanere perennemente sulla giusta strada, per evitare di perdersi mentre tutti, intorno a lui, facevano rumore. È un concetto prezioso, che gli servirà nel corso di una carriera dai mille volti, stravolta dagli infortuni. Eppure, nonostante questo, mai uscita davvero dai radar dell’Nba che conta. Perché il faro che ha guidato la vita di D-Rose è sempre stato quello: stand on the right path. Con il lavoro e con la serietà. Questa è la storia di Derrick Martell Rose.
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FAQ
How many episodes does Cronache di basket have?
Cronache di basket currently has 15 episodes available.
What topics does Cronache di basket cover?
The podcast is about Podcasts and Sports.
What is the most popular episode on Cronache di basket?
The episode title 'La storia di MARCO BELINELLI ||| Dalla PROVINCIA di Bologna all'ANELLO NBA' is the most popular.
What is the average episode length on Cronache di basket?
The average episode length on Cronache di basket is 28 minutes.
How often are episodes of Cronache di basket released?
Episodes of Cronache di basket are typically released every 27 days.
When was the first episode of Cronache di basket?
The first episode of Cronache di basket was released on Apr 17, 2022.
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