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I 10 migliori episodi di il posto delle parole
Goodpods ha curato una lista dei 10 migliori episodi di il posto delle parole, classificati in base al numero di ascolti e Mi piace che ogni episodio ha raccolto dai nostri ascoltatori. Se stai ascoltando il posto delle parole per la prima volta, non c'è posto migliore per iniziare se non con uno di questi episodi eccezionali. Se sei un fan dello show, vota il tuo episodio di il posto delle parole preferito aggiungendo i tuoi commenti alla pagina dell'episodio.

Paolo Borzacchiello "La quinta essenza"
il posto delle parole
11/28/20 • 24 min
"La quinta essenza"
Mondadori Editore
https://www.librimondadori.it/
Leggi, lasciati andare e accedi al tuo prossimo livello.
La quinta essenza è un romanzo di trasformazione scritto con una potente e innovativa tecnica di ingegneria narrativa ideata da Paolo Borzacchiello, uno dei massimi esperti di intelligenza linguistica e dinamiche mentali.
Le pagine che hai tra le mani contengono una serie di istruzioni che il tuo cervello è in grado di registrare e interiorizzare semplicemente leggendo, e che ti permetteranno di accedere alla quinta essenza, una nuova consapevolezza che nasce dal profondo, dalla tua parte più intima e autentica, un’energia in grado di indirizzare i pensieri e i comportamenti, modificando la realtà in cui vivi.
Seguendo le gesta del profiler Leonard Want, alle prese con un caso impossibile da cui dipendono le sorti del mondo come lo conosciamo, inizierai a sperimentare sensazioni diverse. Tu non dovrai fare altro che sentire. Ascoltare le tue sensazioni senza pretendere di capire. Ascoltare, sentire, stare in contatto. Il resto, succederà.
Dopo aver letto il libro, vedrai il mondo intorno a te con occhi nuovi, più penetranti e consapevoli. “Possedere la quinta essenza significa imparare a direzionare la tua energia ancestrale. Così facendo potrai finalmente evolvere e avere piena coscienza del tuo potere sulla realtà. Potrai scegliere chi vuoi diventare davvero e che cosa vuoi realmente creare in questo mondo. Per essere felici, serve un coraggio straordinario. Sei pronto per questa magnifica avventura?”
Paolo Borzacchiello è uno dei massimi esperti di intelligenza linguistica applicata al business. Da oltre quindici anni si occupa di studio e divulgazione di tutto ciò che riguarda la comunicazione e il linguaggio. È tra i più quotati e seguiti trainer di PNL ed executive coach, ed è il direttore di wedoIT Academy Business School. Ogni anno forma migliaia di persone in aula e segue la formazione di aziende, imprenditori e manager in tutto il mondo. Dopo studi, ricerche e approfondimenti, e oltre quindici anni di esperienza diretta sul campo, ha creato HCE, Human Connections Engineering, la disciplina che studia il modo in cui gli esseri umani comunicano, pensano e interagiscono, e ne decodifica gli schemi e i processi per poterli modificare o replicare. Ha scritto il bestseller Parole per vendere (ARE), PNL per la vendita (ARE) e Respira come se fossi felice (Minerva).
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Angelo Deiana "Storia della signora Cimice e del gatto Giustino"
il posto delle parole
12/17/24 • 13 min
"Storia della signora Cimice e del gatto Giustino"
Scatole Parlanti
www.scatoleparlanti.it
Giunta agli ultimi giorni della sua lunga vita, un’anziana cimice finisce in una casa dove vive una ragazza, prossima a partorire la sua prima figlia, insieme agli adorati gatti Mumma e Sebastiano. La convivenza dell’insetto con i due felini all’inizio non è affatto facile, anzi: non c’è giorno che non cerchino di ucciderla. Ma la nascita della bambina e un terribile evento occorso al signor Giustino, il re dei gatti del quartiere, cambieranno presto tutto. In un incontro continuo, divertente ed emozionante tra specie diverse, questa favola racconta alcune facce dell’amore, l’importanza dell’altro e quel vuoto che spesso attraversa i più giovani, restituendo importanti spunti di riflessione.
Angelo Deiana è nato nel 1991 e vive a Viterbo. Laureato in Filologia moderna, è insegnante di ruolo in materie letterarie alle scuole superiori. È responsabile del programma e moderatore dell’Emporio Letterario di Pienza e degli eventi Caffeina. Ha frequentato la scuola di scrittura “Molly Bloom”. Nel 2020 ha pubblicato A Diosa. La leggenda di Nenè (L’Erudita).
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Marco Cassini "Alias"
il posto delle parole
01/17/24 • 18 min
"Alias"
Incontri sulla traduzione
Circolo dei Lettori, Torino
www.circololettori.it
Fondazione Circolo dei lettori e Scuola del libro presentano "Alias". Incontri sulla traduzione, la prima edizione di un simposio sul tradurre, su chi traduce e chi sogna di farlo.
A febbraio a Torino, tra giovedì 1 e sabato 3 al Circolo dei lettori, si alternano incontri dedicati alla teoria e alla pratica di uno dei più affascinanti mestieri legati al mondo del libro. «Tradurre non è tradire, è il contrario: far dialogare fra loro lingue, parole, voci di autrici e autori è il principio stesso di ogni arte, non soltanto della letteratura. Perché la cultura è essa stessa traduzione, messaggio che passa fra chi scrive e chi legge.
Ancora una volta, George Steiner ci illumina sull’evidenza che «capire» significa sempre «decifrare», anche quando la comunicazione avviene all’interno della stessa lingua. Tradurre è anche avere nelle mani, nella testa e nel cuore un mestiere bellissimo che è un confronto quotidiano, intenso e appassionante, in cui ogni giorno le lingue regalano e si regalano qualcosa di nuovo» commenta Elena Loewenthal, direttore Fondazione Circolo dei lettori.
«Le nostre letture sono spesso mediate dal lavoro invisibile di chi, dietro le quinte di un testo, ha sapientemente (ri)costruito scenografia, dialoghi, costumi, luci di quello spettacolo favoloso che è l’opera letteraria, che sembra svolgersi sotto i nostri occhi come fosse nato nella lingua che conosciamo. Le traduzioni ci portano in mondi e tempi che ci diventano familiari anche se concepiti con altri segni, in altre latitudini. ALIAS racconta tutto questo; è un assaggio di percorsi che qui possono prendere l’avvio. È dedicato a chi i libri in traduzione li legge e desidera indagare quella metamorfosi e a chi quel mestiere alchemico vorrebbe farlo suo», dichiara Marco Cassini della Scuola del libro.
giovedì 1° febbraio h 19
Consigli per sopravvivere in naturaValentina Lodovini legge Margaret Atwoodintroduce Gaja CenciarelliDa sempre Margaret Atwood trasfigura narrativamente i grandi temi che animano i nostri giorni, dalla incombente catastrofe climatica alla questione femminile; in questo testo, pubblicato in Italia da Racconti edizioni, l’autrice tratteggia un prontuario per sopravvivere sì in natura, ma soprattutto alla nostra natura, quella di esseri umani. La lettura di Valentina Lodovini, una delle più apprezzate attrici del panorama cinematografico italiano, ci permetterà di assaporare le parole di Atwood nella versione di Gaja Cenciarelli, che introdurrà la lettura raccontando come è entrata nel suo mondo letterario.
venerdì 2 febbraio h 17-17.45
Gina Maneri: «Saer, Onetti e gli altri: il traduttore camaleonte»In traduzione è preferibile un approccio filologico o autoriale? Le cose non sono così semplici: chi traduce deve saper affrontare scritture diverse e modulare il suo approccio, capire quando la forma è sostanza e quando invece la scrittura è solo un veicolo per raccontare delle storie.
venerdì 2 febbraio h 18-18.45
Marco Federici Solari: «Satira e sintassi: tradurre la comicità di Brecht»La traduzione del comico mostra i cortocircuiti tra le culture: ciò che fa ridere gli uni lascia perplessi gli altri. E si è allora costretti alla riscrittura. Di esempio in esempio, con lo sguardosempre rivolto ai problemi della resa linguistica, affronteremo un maestro della satira come Bertolt Brecht.
venerdì 2 febbraio h 19
Nobel oblige: tradurre i maestri con Maurizia Balmelli, Margherita Carbonaro, Anna Ruchat. Modera Vittoria Martinetto
Le traduttrici che hanno reso in italiano, tra le altre, le opere dei premi Nobel Herta Müller e Thomas Mann (Carbonaro), Jean-Marie Le Clezio (Balmelli), Elfriede Jelinek, Nelly Sachs e Heinrich Böll (Ruchat), stimolate da Vittoria Martinetto (traduttrice e docente di letteratura iberoamericana all’Università degli studi di Torino) raccontano difficoltà e piacere di tradurre opere immortali.
sabato 3 febbraio h 10-10.45
Federica Aceto: «Ali Smith: la lingua inglese come personaggio»Ali Smith fa un uso originale e personalissimo della lingua inglese, che nei suoi libri trascende il ruolo di semplice veicolo di senso, diventando a tutti gli effetti un elemento fondamentale della storia, un vero e proprio personaggio. Ciò rende particolarmente difficile e stimolante il compito di chi traduce, costantemente sul filo del paradosso e dell’intraducibilità.
sabato 3 febbraio h 11-11.45
Fabio Pedone: «Rifare il classico: tradurre il mondo alla rovescia dei Viaggi di Gulliver»Ritradurre un classico moderno come Gulliver’s Travels non significa riprodurlo con una patina linguistica d’epoca, ma ridargli vita nel momento attuale, con tutti i suoi paradossi,per provare a ricreare un’utopia concreta: l’emozione impregiudicata della prima lettura in un pubblico coevo.
sabato 3 febbraio h 12-12.45
Lorenzo Flabbi: «Tradurre Annie Ernaux, le sfide ...

Marco Patricelli "L'ombra del Duce"
il posto delle parole
12/17/24 • 23 min
"L'ombra del Duce"
Solferino Libri
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La storia dimenticata di Edvige, sorella di Mussolini.
Era più piccola di Benito ma si comportava come una sorella maggiore, non si interessava di politica ma cercava di influenzare il potente fratello e pagò un prezzo altissimo per il cognome che portava: Mussolini. Edvige attraversa la parabola del fascismo come una comprimaria nell’ombra, eppure c’è sempre ed è a lei che il Duce affida nel 1930 i suoi preziosi diari. Esercita un forte ascendente sul dittatore, lo sa e se ne avvale non per indirizzarne le mosse, ma per perorare le cause di quanti si rivolgono a lei non potendo arrivare a Benito. L’uomo più potente d’Italia non riesce a dire no alla sorella, anche se nel privato sbuffa, persino con l’amante Claretta, per la sua invadenza (è assai diversa, per questo, da un’altra sorella vissuta nell’ombra, quella Paula Hitler con cui l’autore propone un intrigante parallelo).
Rachele non la sopporta, è sempre propensa a immischiarsi in affari non suoi. Ha da ridire sul matrimonio della nipote Edda, e Benito alla fine è costretto a evitare ogni contatto tra la moglie e la sorella. La genuinità romagnola si avverte nel suo modo d’essere, ora estroverso ora pudico. È una provinciale e non può giocare a fare l’intellettuale anche se ambirebbe all’alta società dove parte della sua famiglia è entrata non per censo ma di forza, attraverso la politica in camicia nera.
La sua storia privata ha sullo sfondo la grande storia: il fascismo, la dittatura, le leggi razziali e l’antisemitismo, il secondo conflitto mondiale, la guerra civile, la fine della guerra che per la sua famiglia e i suoi affetti si tradurrà in un bagno di sangue.
Marco Patricelli ha insegnato Storia dell’Europa contemporanea all’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti ed è autore di saggi pubblicati da case editrici italiane ed europee (Mondadori, Utet, Laterza, Rusconi, Lattès, Wydawnictwo Literackie, Bellona, Neriton, Università di Varsavia, Grada, Arte, e altre). Da suoi lavori sono stati tratti docufilm e docufiction Rai, Mediaset e Zdf. Con Il volontario ha vinto nel 2010 il Premio Acqui Storia. Nel 2021 a Varsavia è stato insignito del premio internazionale Testimone della storia. Per il suo impegno nella ricerca e nella divulgazione storica ha ricevuto in Polonia dal Consiglio dei ministri il titolo di Bene Merito e dal Presidente della Repubblica la Croce di Ufficiale. In Italia è stato nominato Cavaliere motu proprio dal Presidente Mattarella. Con Solferino ha pubblicato Tagliare la corda. 9 settembre 1943. Storia di una fuga (2023, tre edizioni).
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Barbara Caputo "Intelligenza Artificiale? Tocchiamo ferro!"
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04/19/24 • 9 min
"Intelligenza Artificiale? Tocchiamo ferro!"
Biennale Tecnologia
www.biennaletecnologia.it
Perché l’Intelligenza Artificiale di oggi e di domani sia al servizio dell’umanità, ed esprima il suo potenziale positivo, servono sempre più esperti. Un bisogno che rappresenta una grande responsabilità per le Università, chiamate a formarli. Ma è davvero possibile farlo senza un supporto computazionale adeguato? L’Intelligenza Artificiale ha bisogno di grandi infrastrutture di calcolo e di un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo affinché il suo sviluppo non sia appannaggio di pochi.
Barbara Caputo
Professoressa Ordinaria presso il Politecnico di Torino, dirige l’Hub sull’Intelligenza Artificiale dell’ateneo (AI-H@PoliTo). Da Novembre 2022 è co-fondatrice e presidentessa di Focoos AI, spin-off del Politecnico di Torino che ha vinto il Premio Nazionale Innovazione come miglior start up innovativa del 2023.Siede come consigliere indipendente nei CdA di Ites Reale, Ites Reale Espana, Teoresi SpA e di Infocamere e nell'Advisory Board della Casa Editrice Egea Bocconi, della Fondazione Piemonte Innova e della Fondazione Koellikoer. E’ tra le co-fondatrici della European Laboratory for Learning and Intelligent Systems Society ed una ELLIS fellow (www.ellis.eu). Ha guidato il Dottorato Nazionale su AI & Industria 4.0 dal 2021 al 2022 e fa parte dei 30 esperti del MISE e dei 9 esperti del MITD che hanno elaborato la Strategia Nazionale Italiana sull’AI.Nel 2021 ha ricevuto il Dottorato Honoris Causae dall’Universita’ della Danimarca Meridionale per i suoi contributi nel campo dell’AI applicata alla visione computerizzata e alla robotica. E’ apparsa su Topolino con il suo alter-ego ‘Barb Quackut’ nel 2020; E’ una delle ‘Inspiring Fifty’ 2018 (https://italy.inspiringfifty.org/italy-2018), delle 100 esperte dell’iniziativa della fondazione Bracco ‘100 esperte per l’Italia’ (https://100esperte.it/) e vincitrice di un premio ERC. Nel 2005 ha conseguito il dottorato in Informatica presso il Politecnico di Stoccolma (Svezia).
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Gianluigi Beccaria "Cantare la luna o camminarci sopra?"
il posto delle parole
04/19/24 • 21 min
"Cantare la luna o camminarci sopra?"
Una riflessione tra letteratura, scienza e tecnologia
Biennale Tecnologia, Domenica 21 aprile, Torino
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Letteratura, scienza e tecnologia sono culture che si trovano talvolta in equilibrio, talvolta in contrasto. In comune c’è la volontà di antivedere l’esistenza di elementi sconosciuti, o di creare bellezza e simmetrie, oppure semplicemente di seguire un’avventura mentale. In ogni caso è comune allo scrittore e al tecnico l’applicazione al “fare”, allo sperimentare. Li divide forse la non neutralità, l’impegno ideologico, proprio delle scienze umanistiche.
Gianluigi Beccaria
"In contrattempo"
Einaudi Editore
www.einaudi.it
Un elogio della lentezza Questo è un elogio della lentezza, intesa come elogio della lettura e della scrittura attenta. Se scrivere è indugio intorno al «fare», e leggere un restare in totale compagnia di se stessi, percorrendo un percorso individuale, il testo in quanto oggetto privilegiato deve di conseguenza assorbire ogni attenzione. E l’attenzione e l’indugio sono virtú da coltivare per i loro effetti positivi soprattutto in un’età come la nostra, l’età della velocità. E la velocità porta con sé, insieme ai notevoli agi, un’erosione culturale di cui ancora non siamo in grado di valutare le conseguenze.
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Chiara Capitani "Journal Intime"
il posto delle parole
12/17/24 • 12 min
di e con Chiara Capitani
Produzione edizioni Full Color Sound Progetto a cura di Elettra Mallaby
È uscito da pochi giorni su Storytel l’audiolibro Journal Intime di Chiara Capitani, un progetto che esplora i cambiamenti della sessualità e in particolare quella femminile nell’arco dell’ultimo secolo. Journal Intime si compone di 13 storie, 13 donne e 13 epoche diverse, offrendo uno spunto per riflettere sull’evoluzione delle esperienze sessuali femminili dalla fine degli anni ’50 fino ai giorni nostri. Ogni episodio si concentra sulla prima esperienza sessuale di ogni donna, mettendo a confronto le testimonianze di donne che hanno vissuto la loro prima volta negli stessi anni ma in paesi diversi, o semplicemente in regioni diverse, venendo da situazioni sociali e familiari eterogenee.
Questa ricerca offre un’opportunità unica di osservare sia le somiglianze che le differenze, non solo all'interno di uno stesso decennio, ma anche nell'arco di decenni successivi. L’ascolto delle storie, raccolte attraverso le voci di queste donne, può suscitare un senso di solidarietà, ma anche di disappunto, di ricordi, di nostalgie e di riflessioni, portando a un approfondimento delle dinamiche sessuali, sociali e culturali nel corso del tempo.
L’unicità dell’esperienza umana emerge con forza dalla condivisione di queste testimonianze, che ci parlano di desideri, tabù, liberazioni e trasformazioni. Utilizzare l’audio riporta inoltre alla trasmissione orale della storia. A differenza della maggior parte dei documenti di cui si avvale la ricerca storica, la fonte orale è una fonte relazionale non unilaterale, in cui la comunicazione avviene sotto forma di scambio di sguardi, di domande e di risposte.
Nel Secondo Sesso pubblicato nel 1949, Simone de Beauvoir – saggista, filosofa, femminista francese, esponente dell’esistenzialismo – descrive il primo rapporto sessuale per le donne come un’esperienza violenta. In un certo senso, l’iniziazione sessuale della donna, come quella dell’uomo, comincia dalla più tenera infanzia. C’è un noviziato teorico, e pratico che prosegue in modo continuo dopo le fasi orale, anale, genitale, fino all’età adulta. Ma le esperienze erotiche della fanciulla non sono un semplice prolungamento delle attività sessuali anteriori; hanno spesso un carattere imprevisto e brutale; costituiscono sempre un avvenimento nuovo, che porta ad una rottura con il passato.
Nel momento in cui le attraversa, tutti i problemi che si pongono alla fanciulla sono riassunti in forma urgente ed acuta. In alcuni casi la crisi si risolve facilmente; in altri, tragici, si conclude col suicidio o la follia. Ma sempre, a seconda del modo con cui reagisce, la donna impegna gran parte del suo destino. Tutti gli psichiatri sono d’accordo nel dare un’estrema importanza al suo esordio erotico: esso si ripercuote su tutto il resto della sua vita.
Cap. III. L’iniziazione Sessuale Simone de Beauvoir.
Il sesso, a causa della religione, della morale, della cultura patriarcale è stato, soprattutto nel passato, argomento misterioso, vergognoso, scandaloso. Spesso donne e uomini per l’accezione negativa riservata all’intimità sessuale, preferivano avvicinarsi a un corpo simile al proprio, dello stesso genere, prima di avere il coraggio d’incontrare il sesso opposto. La liberazione sessuale degli anni sessanta ha rivoluzionato i rapporti amorosi dell’età moderna.Come si è trasformato l’incontro intimo per la donna tra XX e XXI secolo e soprattutto il primo incontro? Come si è evoluto il rapporto con il proprio piacere personale? Nel mondo odierno in cui la sessualità sembra un argomento senza tabù né limiti cosa accade realmente nell’intimità? Gli adolescenti sono davvero più liberi e sessualmente più attivi, rispetto anche solo a dieci anni fa?
Journal Intime è nato come un’installazione audio, in cui le testimonianze generose di otto donne erano collocate in otto stanze separate, ognuna delle quali invitava il visitatore a entrare e a condividere un'esperienza intima con le voci che raccontavano. Dopo le quattro esposizioni, Chiara Capitani ha preso coscienza dell’impatto che queste testimonianze avevano avuto: avevano infatti suscitato la discussione, creato un’eco tra le intimità delle persone e stimolato riflessioni personali, ma anche collettive, sulla storia comune. Gli scambi con le persone che sono entrate nelle stanze sono stati intensi e ricchi, alimentando il desiderio dell’artista di non fermarsi solo a otto donne. Ha sentito il bisogno di proseguire questa ricerca e di ampliare la diffusione di queste storie, rendendole accessibili a un pubblico più ampio tramite il mezzo dell’audiolibro.
Come ci ricorda lo storico Sandro Portelli: “la storia orale è un’arte, oltre che dell’ascolto, della relazione: la relazione fra persone intervistate e persone che intervistano (dialogo); la relazione fra il presente in cui si parla e il passato di cui si parla (memoria); la relazione fra il pu...

Laura Falqui "Il tocco dell'invisibile"
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03/08/24 • 22 min
Laura Falqui
"Il tocco dell'invisibile"
La grafite di Edward Burne-Jones
Succede Oggi Libri
Il tocco dell'invisibile. La grafite di Edward Burne-Jones: Nell'opera del pittore inglese Edward Coley Burne-Jones (1833-1898), considerato l'ultimo preraffaellita, s'intrecciano due diverse scelte espressive: una splendente che si manifesta nella pittura, e una evanescente che si esprime nei disegni. Se lo splendore si svela in tutte le sue soluzioni cromatiche, l'evanescenza è altrettanto ricca, ma più segreta, più delicata e altrettanto preziosa. A questa particolar produzione - quella che conduce al "tocco dell'invisibile" - è dedicato questo studio di Laura Falqui. I disegni di Burne-Jones rappresentano quasi un corpus a sé stante nella produzione del maestro inglese, dato l'impulso quasi automatico che lo spingeva a usare la matita o altri strumenti grafici: un vero e proprio fiume sotterraneo rispetto alle sue opere maggiori, oggi disseminato in vari musei e difficilmente accessibile allo sguardo del pubblico. In tale produzione, Laura Falqui ritrova una sorta di mondo parallelo in cui le forme del reale si sciolgono nel calco di una vita impallidita. La prefazione di Marzia Faietti, con la sua profonda competenza di storica del Disegno, e la postfazione di Raffaele Milani, studioso di estetica, arricchiscono il il volume.
Laura Falqui è saggista, drammaturga e specialista di arti visive. Studiosa del Preraffaellitismo inglese, ha dedicato a questo argomento una trilogia di saggi in volume e diversi altri scritti. Tra le sue opere: Ascoltare l’incenso. Confraternite di pittori nell’Ottocento (1985); La gemma. Estetismo ed esoterismo nei preraffaelliti (1994); Aurea domus. Viaggio nel sogno preraffaellita (1995). Assieme a Raffaele Milani ha pubblicato L’atelier naturale. Cinema e giardini (2008). Ultima sua pubblicazione è Forme e materiali della città fantastica (2014). Da qualche anno ha trasferito la sua scrittura creativa dalla drammaturgia a una forma narrativa, in cui affiorano le sue passioni di sempre: la pittura del secondo Ottocento inglese, la fiaba, il sogno, il nonsense.
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Sara Panzera "Piccolo manuale illustrato per cercatori di font"
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03/08/24 • 26 min
Sara Panzera
"Piccolo manuale illustrato per cercatori di font"
il Saggiatore
www.ilsaggiatore.com
Attorno a noi si agita un universo quasi sconfinato di testi. Dai messaggi che riceviamo sul cellulare ai cartelli in autostrada, dalla mail che ci è appena arrivata all’etichetta dello yogurt che stiamo mangiando, tutto è testo; e ogni testo ha un suo carattere, un suo corpo, un suo spazio. Accompagnato dalle illustrazioni di Giacomo Agnello Modica, il Piccolo manuale illustrato per cercatori di font ci aiuterà a muoverci in questo universo per scoprirne segreti e magie, rischi e utilità, aneddoti e orrori, e plasmarlo e riplasmarlo a nostro piacimento. Perché le parole sono importanti, ma come le scriviamo talvolta lo è di più.
Sara Panzera, dopo la laurea in Illustrazione all’Accademia di Bologna, decide di esplorare le storie da un punto di vista diverso. Si laurea in Editoria all’Università degli Studi di Milano con una tesi sul lavoro di Lavinia Mazzucchetti. Lavora poi come Junior Editor della narrativa straniera Mondadori. Dal 2022 è Editor di fiction e non fiction straniera al Saggiatore.
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Silvano Fuso "Pinocchio e la scienza"
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12/17/24 • 22 min
"Pinocchio e la scienza"Come difendersi da false credenze e bufale scientifiche
Prefazione di Tullio Regge
Edizioni Dedalo
www.edizionidedalo.it
È vero che i miracoli sfuggono a qualsiasi spiegazione scientifica? Vi sono prove dell'esistenza dello Yeti e degli alieni? Atlantide è mai esistita? È vero che lo sbarco sulla Luna e l'attentato dell'11 settembre furono una messa in scena degli americani? Il codice da Vinci svela davvero verità nascoste? Le medicine alternative sono efficaci? L'elettrosmog, gli OGM e il nucleare sono davvero pericolosi? Fusione fredda e idrogeno risolveranno davvero i nostri problemi energetici? Queste sono solo alcune delle numerose domande alle quali il libro cerca di rispondere. Analizzando, alla luce delle conoscenze scientifiche, molte delle informazioni che riceviamo quotidianamente, questo libro è un utile strumento per non rinunciare a sviluppare una propria capacità di pensiero critico. Il messaggio forte che emerge da queste pagine rappresenta un'irrinunciabile arma di difesa intellettuale contro le bufale scientifiche: non dare mai nulla per scontato e sottoporre dati e informazioni al vaglio della razionalità e del senso critico.
Prefazione di Tullio Regge
Anni or sono imperava nei salotti torinesi il leggendario Mago Rol con le sue popolari esibizioni di riti magici. Tra i suoi fan si annoveravano registi del cinema, artisti e personaggi di alto calibro. Come esponente del mondo scientifico ero bersaglio predestinato e infatti mi invitò a casa sua per farmi assistere ai suoi «esperimenti». Per mia fortuna avevo appena letto un articolo su «Le Scienze» in cui si dettagliavano gli «outs» o «forzature», strumento base nei giochi di carte. La forzatura è in effetti una finta scelta che nasconde quella occulta del mago. Ero quindi all'erta, accettai l'invito e mi trovai seduto attorno a un tavolo con altri ospiti sotto lo sguardo magnetico del Mago. Rol tirò fuori da un cassetto un mazzo di carte, lo passò agli ospiti, ingiunse loro di rimescolarlo al suono di una favolosa loquela. Alla fine il mazzo fu diviso in due e il Mago chiese all'ultimo ospite di scegliere uno dei due mazzi. Appena fu effettuata la scelta il Mago disse «allora lo scartiamo». Poteva anche dire «allora lo teniamo ». Lui sapeva ovviamente, da indizi solo a lui visibili, da quale parte stava la carta prescelta: il mazzo era ovviamente truccato e la scelta operata dall'ospite era fittizia. Alla fine saltò fuori la carta prescelta. Feci notare al mago che doveva dire prima se intendeva scegliere o scartare il mazzo prescelto. Subito cominciò a lamentarsi di un'«aura negativa» emanata dal sottoscritto. Mi diverte l'arte dei grandi illusionisti e li ammiro purché si dichiarino tali e non tentino di prendere in giro dei poveracci. L'uso fraudolento dell'arte magica, ampiamente documentato nel libro di Silvano Fuso, è purtroppo diffusamente impiegato per ingannare la povera gente. Occorre anche prestare attenzione ai cosiddetti miracoli religiosi di cui si occupa in dettaglio lo stesso Fuso e che appartengono alla storia di tutte le religioni. Abbiamo il dovere morale di dire pane al pane e di mettere in guardia gli sprovveduti. In questo compito è essenziale e benvenuta l'opera degli esperti. Al di là del mondo magico e religioso, tante altre false credenze circolano nella nostra società: leggende, complotti inesistenti, terapie miracolistiche, rischi immaginari, mode insensate e tecnologie illusorie. Elemento comune di tutte queste false credenze è una profonda ignoranza in fatto di scienza e una preoccupante e ingiustificata diffidenza nei confronti di essa. Il libro di Silvano Fuso cerca di fare chiarezza su tutto ciò. Vorrei che esso ricevesse la dovuta attenzione soprattutto tra i giovani e, perché no, anche nelle scuole. I miei auguri a Fuso.
Silvano Fuso
Docente di chimica, autore di numerosi libri di successo, collaboratore di diverse testate giornalistiche (da La Repubblica a Le Scienze) e trasmissioni televisive e radiofoniche, membro del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), Silvano Fuso è uno dei più noti divulgatori scientifici italiani. A lui è stato intitolato l’asteroide 2006 TF7, in orbita tra Marte e Giove.
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