Conosciamo le vocali ebraiche

Lo tzere è associato al sole e alla luna nel loro stato primordiale. Poi in seguito la luna venne diminuita per formare lo shwà.

Questa vocale è gentile e delicata e guida alla bellezza. È il movimento che si allarga per ricevere o per fare uscire, un parto parola in cui sono presenti la P e la T, così come si allarga la nostra vita spirituale agli influssi dello spirito.

La prima vocale è il Qamatz o Qames e il suo suono è una “A” pronunciata con bocca semichiusa. Il segno grafico è una linea orizzontale con sotto un punto avente forma di goccia, attaccato ad essa.
Nella sua opera cabalistica Pardes Rimmonim il Ramac, Rabbi Mosè Cordovero, dice che la linea orizzontale rappresenta il firmamento di luce e il punto è una scintilla di luce o una stella.

Le nequdot sono state date da Dio a Mosè sul monte Sinai e furono tramandate oralmente da rabbino a rabbino come parte della Torah orale, fino a Esdra lo scriba, che le rivelò e le insegnò alla nazione ebraica. Fino a quel giorno, l'ebraico non è mai stato scritto con le vocali

Le lettere hanno bisogno delle vocali per manifestare il loro potere. Le lettere hanno un suono senza le vocali, ma è troppo spirituale per essere efficace. È come un fantasma che vuole fare le cose muoversi nel mondo fisico. Tenta di raccogliere le cose e di passare attraverso quella cosa. Quando il fantasma mette su un corpo può raccogliere la cosa materiale. Quando la vocale è vicino a una lettera, la lettera aumenta e diventa efficace nei livelli fisici. Quindi senza le nekudot le lettere sono morte, sono come fisse e immobili e per questo ho scritto il titolo di questo libro “Le Vocali, il Motore delle Consonanti”. Senza un motore l’auto non si muove.