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Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme! - La STORIA e la SPIEGAZIONE dell’inno nazionale italiano: L’INNO DI MAMELI

La STORIA e la SPIEGAZIONE dell’inno nazionale italiano: L’INNO DI MAMELI

08/02/21 • 17 min

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
Domenica 11 luglio 2021 l’Italia è diventata campione d’Europa, vincendo la Coppa degli Europei di calcio. Così, ho pensato che, chi ha guardato le partite (ma anche chi non le ha guardate) deve aver sentito moltissime volte l’inno nazionale italiano. Perciò, sulla scia di questa piacevole vittoria per il Bel Paese, ho deciso di raccontarvi qualcosa in più riguardo al nostro inno nazionale e il suo autore, e di spiegarvi il suo significato. Continuate a leggere per scoprirne di più! <span data-mce-type="bookmark" style="display: inline-block; width: 0px; overflow: hidden; line-height: 0;" class="mce_SELRES_start"></span> L'inno italiano: l'Inno di Mameli L’inno italiano si chiama Inno di Mameli e, sin dalle prime note, svolge perfettamente il suo ruolo e ci fa sentire tutti un po’ più patriottici. In generale gli italiani prendono molto seriamente questo momento, tutti lo cantano e tutti ne conoscono le parole. Vi spiego anche come lo cantiamo noi italiani! COME CANTARE L’INNO DI MAMELI: 1. Alzarsi non appena si sentono le prime note2. Mettere la mano destra sul cuore3. Fare un’espressione seria e quasi un po’ arrabbiata4. Cantare a squarciagola Storia dell'Inno d'Italia Chi era Goffredo Mameli? Goffredo Mameli è vissuto nell’800 ed è stato un poeta interessato alla politica. Goffredo ha dedicato tutta la sua vita alla causa italiana e al sogno dell’Italia unita ed è proprio per quello che compone, nel 1847, “Il Canto degli Italiani”, che passerà alla storia come “Inno di Mameli”. Tra le altre cose, ha collaborato con Garibaldi, giungendo a Roma nel 1849 per la proclamazione della Repubblica di Mazzini. Purtroppo, è morto nel 1849, quindi prima di vedere l’Italia effettivamente unita. Testiamo la vostra attenzione e vediamo se vi ricordate un po' di storia italiana... Quando è stata unificata l’Italia? A) 1946B) 1871C) 1861 Scrivetecelo nei commenti! Altrimenti, se volete ripassare, date un'occhiata all'articolo dedicato all'Unità d'Italia! Come nasce l’Inno di Mameli? Goffredo Mameli lo scrive mentre l’Italia è sotto il dominio austriaco, e diventa presto un canto di coraggio e di invito alla rivolta per la liberazione dell’Italia. Il suo debutto è avvenuto nel 1847 a Genova, durante la commemorazione della rivolta dei genovesi contro gli austriaci. Come si può chiaramente immaginare, l’Inno di Mameli ha visto la sua popolarità crescere durante il Risorgimento. Infatti, è stato cantato anche durante le Cinque Giornate di Milano, i cinque giorni di rivoluzione armata nel 1848, che hanno portato alla temporanea liberazione di Milano dal dominio austriaco. Ma dopo l’Unità d’Italia nel 1861, l’Italia diventa una monarchia sotto la famiglia Savoia, e l’inno italiano è la Marcia Reale dei Savoia. Eppure, il popolo sentiva l’Inno di Mameli molto più rappresentativo di sé e dei propri ideali, rispetto alla Marcia Reale.In ogni caso, è divenuto ufficialmente Inno d’Italia solo nel 1946, anno della proclamazione della Repubblica. Cosa significa l’Inno di Mameli? L’Inno di Mameli è nato in un clima di fervore e di rivolta, durante la guerra contro l’Austria. Ma le sue strofe contengono molti riferimenti al passato dell’Italia. Andiamo ad analizzarle: Fratelli d’ItaliaL’Italia s’è desta,Dell’elmo di ScipioS’è cinta la testa. L’Inno inizia sottolineando il legame fraterno che unisce tutti gli italiani, i quali si sentono come fratelli. C’è poi un invito a svegliarsi (destarsi, infatti, è un sinonimo formale per “svegliarsi”): questo riferimento è legato all’Italia pronta a lottare contro la dominazione austriaca e ribellarsi. A sostegno del fatto che gli italiani sono pronti a combattere, c’è un riferimento a un fatto storico molto importante: la vittoria dei Romani contro i Cartaginesi nel 202 a.C. A guidare i Romani alla vittoria è stato infatti Publio Cornelio Scipione (Scipio, nella strofa,
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Domenica 11 luglio 2021 l’Italia è diventata campione d’Europa, vincendo la Coppa degli Europei di calcio. Così, ho pensato che, chi ha guardato le partite (ma anche chi non le ha guardate) deve aver sentito moltissime volte l’inno nazionale italiano. Perciò, sulla scia di questa piacevole vittoria per il Bel Paese, ho deciso di raccontarvi qualcosa in più riguardo al nostro inno nazionale e il suo autore, e di spiegarvi il suo significato. Continuate a leggere per scoprirne di più! <span data-mce-type="bookmark" style="display: inline-block; width: 0px; overflow: hidden; line-height: 0;" class="mce_SELRES_start"></span> L'inno italiano: l'Inno di Mameli L’inno italiano si chiama Inno di Mameli e, sin dalle prime note, svolge perfettamente il suo ruolo e ci fa sentire tutti un po’ più patriottici. In generale gli italiani prendono molto seriamente questo momento, tutti lo cantano e tutti ne conoscono le parole. Vi spiego anche come lo cantiamo noi italiani! COME CANTARE L’INNO DI MAMELI: 1. Alzarsi non appena si sentono le prime note2. Mettere la mano destra sul cuore3. Fare un’espressione seria e quasi un po’ arrabbiata4. Cantare a squarciagola Storia dell'Inno d'Italia Chi era Goffredo Mameli? Goffredo Mameli è vissuto nell’800 ed è stato un poeta interessato alla politica. Goffredo ha dedicato tutta la sua vita alla causa italiana e al sogno dell’Italia unita ed è proprio per quello che compone, nel 1847, “Il Canto degli Italiani”, che passerà alla storia come “Inno di Mameli”. Tra le altre cose, ha collaborato con Garibaldi, giungendo a Roma nel 1849 per la proclamazione della Repubblica di Mazzini. Purtroppo, è morto nel 1849, quindi prima di vedere l’Italia effettivamente unita. Testiamo la vostra attenzione e vediamo se vi ricordate un po' di storia italiana... Quando è stata unificata l’Italia? A) 1946B) 1871C) 1861 Scrivetecelo nei commenti! Altrimenti, se volete ripassare, date un'occhiata all'articolo dedicato all'Unità d'Italia! Come nasce l’Inno di Mameli? Goffredo Mameli lo scrive mentre l’Italia è sotto il dominio austriaco, e diventa presto un canto di coraggio e di invito alla rivolta per la liberazione dell’Italia. Il suo debutto è avvenuto nel 1847 a Genova, durante la commemorazione della rivolta dei genovesi contro gli austriaci. Come si può chiaramente immaginare, l’Inno di Mameli ha visto la sua popolarità crescere durante il Risorgimento. Infatti, è stato cantato anche durante le Cinque Giornate di Milano, i cinque giorni di rivoluzione armata nel 1848, che hanno portato alla temporanea liberazione di Milano dal dominio austriaco. Ma dopo l’Unità d’Italia nel 1861, l’Italia diventa una monarchia sotto la famiglia Savoia, e l’inno italiano è la Marcia Reale dei Savoia. Eppure, il popolo sentiva l’Inno di Mameli molto più rappresentativo di sé e dei propri ideali, rispetto alla Marcia Reale.In ogni caso, è divenuto ufficialmente Inno d’Italia solo nel 1946, anno della proclamazione della Repubblica. Cosa significa l’Inno di Mameli? L’Inno di Mameli è nato in un clima di fervore e di rivolta, durante la guerra contro l’Austria. Ma le sue strofe contengono molti riferimenti al passato dell’Italia. Andiamo ad analizzarle: Fratelli d’ItaliaL’Italia s’è desta,Dell’elmo di ScipioS’è cinta la testa. L’Inno inizia sottolineando il legame fraterno che unisce tutti gli italiani, i quali si sentono come fratelli. C’è poi un invito a svegliarsi (destarsi, infatti, è un sinonimo formale per “svegliarsi”): questo riferimento è legato all’Italia pronta a lottare contro la dominazione austriaca e ribellarsi. A sostegno del fatto che gli italiani sono pronti a combattere, c’è un riferimento a un fatto storico molto importante: la vittoria dei Romani contro i Cartaginesi nel 202 a.C. A guidare i Romani alla vittoria è stato infatti Publio Cornelio Scipione (Scipio, nella strofa,

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undefined - VI DICO TUTTO: ecco le RISPOSTE sincere (zero privacy!) alle vostre DOMANDE

VI DICO TUTTO: ecco le RISPOSTE sincere (zero privacy!) alle vostre DOMANDE

Cari studenti e amici di LearnAmo, l'argomento che andremo a trattare sarà un po' diverso dagli altri, perché non si parlerà di grammatica, non ci saranno esercizi e non studieremo la cultura italiana. Ho deciso di parlarvi un po' di me, mi aprirò un po' a voi così che possiate conoscermi meglio. Sui social vi ho chiesto di farmi delle domande a proposito di quello che vorreste sapere su di me, su Rocco, su LearnAmo e sulla nostra vita privata. Continuate a leggere per scoprire tutto!  Alla scoperta dei creatori di LearnAmo Informazioni su Graziana Ciao LearnAmici, come già saprete, mi chiamo Graziana Filomeno, ho 24 anni e sono nata e cresciuta in un piccolo paese vicino a Bari, in Puglia. Ho fatto un percorso scolastico piuttosto normale e tradizionale, come tutti gli italiani. Ho frequentato la scuola materna, poi la scuola elementare, la scuola media e al momento di scegliere la scuola superiore ho deciso di frequentare il liceo scientifico, perché in quel momento, quando avevo 14 anni, pensavo che mi piacesse moltissimo la matematica! A proposito, vi ricordate come funziona il sistema scolastico italiano? Poi, dopo cinque anni di matematica e fisica, chimica e biologia, ho capito che forse non era proprio quella la mia più grande passione e che invece la mia più grande passione erano le lingue. Per questo motivo ho cambiato completamente il mio percorso di studio all'università, scegliendo una laurea in Comunicazione e Mediazione Linguistica e Interculturale, che in parole povere va un po' ad analizzare come ci si dovrebbe comportare e relazionare tra le varie lingue, sia a livello sociale, che a livello di traduzione. Come ci siamo conosciuti io e Rocco? La risposta è: proprio all'università! Infatti, anche lui ha frequentato la stessa Università a Bari e ci siamo conosciuti lì. Io e Rocco stiamo insieme dal 2015. Dopo l' Università ci siamo spostati in varie città d'Italia: abbiamo vissuto a Bologna, abbiamo vissuto a Roma, abbiamo vissuto a Firenze... Secondo voi quale sarà la prossima città? Molti di voi ci hanno anche chiesto se siamo sposati e... no, non siamo ancora sposati, anche se ci conosciamo da moltissimo tempo. Probabilmente è una cosa che succederà nel futuro, ma adesso ancora non ci stiamo pensando! Potrebbe anche essere una questione culturale, perché in Italia si tende a sposarsi un po' più in tarda età e si tende quindi a passare molto tempo da fidanzati. Nelle vostre culture invece cosa succede? Ci si sposa pochi anni dopo il fidanzamento o dopo tanto, come in Italia? Fatemelo sapere nei commenti! Com'è nato LearnAmo? Come vi dicevo, io e Rocco ci siamo conosciuti all'Università, entrambi studiavamo le lingue straniere ed entrambi usavamo le risorse online, soprattutto YouTube, per migliorare le lingue che stavamo studiando, per imparare nuovi concetti, nuove parole... ed era un mondo per noi molto molto affascinante. Nel frattempo io avevo anche cominciato a dare delle lezioni online proprio di italiano, che è una cosa che mi è sempre piaciuta. Io ho sempre amato fare gli esercizi di grammatica italiana quando ero a scuola, lo so è un po' strano... ma è la verità! Così rocco mi ha detto: "Ma allora perché non apriamo anche noi un canale YouTube? Abbiamo le conoscenze per poterlo fare e possiamo aiutare chi, proprio come noi, sta studiando le lingue straniere e in particolare sta studiando l'italiano come una lingua straniera!". All'inizio devo ammettere che io ero un po' scettica ma ho detto: "Va bene, ci proviamo!". E così è partito tutto, un po' per gioco. Non sapevamo cosa aspettarci dal futuro, non sapevamo se noi o i nostri video sarebbero piaciuti al pubblico, non sapevamo nulla. Il nostro primo obiettivo era quello di aiutare le persone che avevano difficoltà, proprio come noi, con le lingue straniere, in particolare con l'italiano. All'inizio abbiamo studiato tantissimo per capire come tutto andasse fatto e ci siamo un po' divisi i compiti,

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undefined - FIESOLE: il sobborgo in Toscana ricco di Storia, Cibo e Viste Panoramiche di Firenze

FIESOLE: il sobborgo in Toscana ricco di Storia, Cibo e Viste Panoramiche di Firenze

Questa volta vi portiamo in un altro meraviglioso luogo della Toscana: Fiesole! Questo comune italiano ha riscosso negli ultimi decenni un grande interesse turistico e culturale, grazie in parte alle viste mozzafiato che offre, soprattutto di Firenze, e i suoi mercatini in cui si può trovare di tutto: oggettistica, taglieri (perfetti per gli aperitivi con salumi e formaggi), fiori, abbigliamento, prodotti gastronomici locali, ecc. Inoltre, in questo video, vedrete anche come Rocco prepara la Bruschetta Toscana tra le colonne etrusche!  Cosa vedere a Fiesole Fiesole è una piccola cittadina di circa 14.000 abitanti sorta sui colli ai piedi della città di Firenze. Sin dal XIV secolo, il paese è riconosciuto a livello internazionale come uno dei centri storici più caratteristici in tutta Italia. La sua piazza principale, Piazza Mino da Fiesole è famosa per la statua situata al centro di essa. la quale rappresenta l'incontro da Garibaldi e Vittorio Emanuele II a Teano, quando il condottiero italiano ha ceduto le terre conquistate al suo Re nell'ottobre del 1860 durante il processo di unificazione dell'Italia. Fiesole offre alcuni dei migliori punti panoramici per vedere la città di Firenze dall’alto. La vista dall’alto è incredibile! Si può vedere benissimo Firenze con la sua cupola e tutte le splendide campagne toscane. Convento di San Francesco a Fiesole Con un po' di sacrificio, potete salire sul punto più alto di Fiesole per visitare il convento dei frati francescani, sulla cima della collina. Qui, all’epoca degli etruschi c’era una città con il nome Vipsul, ma nel 1399 i frati iniziarono la costruzione di questo convento, divenuto un simbolo per il turismo di Fiesole. Ancora oggi, infatti, tantissimi turisti italiani e stranieri decidono di visitare questo luogo storico per ammirare l'antica architettura clericale. Nel convento è possibile visitare le antiche celle usate dai frati come stanze private. Si può ben notare la dimensione ridotta di queste stanze che contenevano solamente un letto, una finestra e al massimo uno scrittoio. Sicuramente i frati dovevano avere una statura piuttosto ridotta considerando la dimensione delle loro stanze private e degli scalini usati per arrivare in questa zona del convento. In ogni caso, la vista dalle piccole finestre del convento è mozzafiato! La Fiesole Archeologica Ultima chicca che Fiesole ha da offrire è l’Area Archeologica, risalente all’epoca romana, che mostra ancora i resti di un teatro, un tempio e le terme. Nel Museo Archeologico della città sono presenti reperti del III-II secolo a.C. Villa Medici Un'altra tappa fondamentale da visitare a Fiesole è data dalla Villa Medici. Villa Medici è una delle numerose ville costruite per volere della famiglia Medici, fondamentale per tutto il periodo rinascimentale toscano. Una delle ville più antiche e meglio conservate presenti nel territorio, chiamata anche Belcanto o il Palagio di Fiesole. Non è molto conosciuta a livello turistico e per tale motivo vi consigliamo di visitarla, ammirando soprattutto il suo giardino a tre livelli differenti. Ogni zona ha, infatti, una propria vegetazione differente caratterizzata da differenti stili. Cosa mangiare a Fiesole La città di Fiesole non offre solo arte e storia, ma è anche riconosciuta come una delle mete turistiche più importanti nel settore enogastronomico. Infatti, il cibo ha un ruolo fondamentale in questa regione. Patria di piatti culinari divenuti celebri in tutto il mondo come la zuppa di ceci al caciucco, tipica pietanza della Toscana, la bistecca fiorentina, caratterizzata dal suo taglio di carne molto particolare, con un peso di circa 2 chilogrammi. Oppure possiamo parlare della Bruschetta toscana, detta "Fettunta", che ci permette di poter anche assaggiare del buonissimo Olio Extra Vergine d'Oliva km 0.

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